Dell’uso politico e strumentale delle commissioni di accesso e di scioglimenti per infiltrazioni mafiose ne hanno parlato per il passato illustri giornalisti e scrittori. In particolare, 2 casi in Campania sono tra quelli più emblematici anche perchè poi in seguito a sentenze del Tar si sono riabilitati sindaci e amministratori. Si tratta dei Comuni di Marano e Portici, in provincia di Napoli, i cui amministratori sono state vittime di una legge speciale che viene usata con troppa disinvoltura, senza calcolare il danno che ne deriva all’immagine delle città e la frustrazione che un’intera comunità è costretta subire.
In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato la commissione di accesso a chiedere lo sciogliomento del Consiglio Comunale di Marcianise, vogliamo sottoporre ai nostri lettori due articoli a firma dello scrittore Roberto Saviano per “Nazione Indiana” e il giornalista Marco Nebiolo per “Narcomafie”.
– Vi racconto di Marano e dei due compari
– Cambiare la legge per salvarla
……senza calcolare il danno che ne deriva all’immagine delle città e la frustrazione che un’intera comunità è costretta subire….
spero che voi vi riferite alla camorra appunto.
perchè questo articolo è così letto e non ha commenti??
Perchè tutti sanno, anche le pietre, che si tratta di una cosa politica. Si sono tenuti in mano una relazione per far scoppiare il caso sotto le elezioni. L’ex prefetto che si candida nel Pdl, un giornale che annuncia lo scioglimento (caso unico in Italia). Strumentalizzazione……
ma che centra qui siamo a livello amministrativo non politico!!!!!!!!!
Strumentale? . . . Appunto lo sanno anche le pietre di come stanno realmente le cose a Marcianise, come in tanti altri paesi del circondario, solo che purtroppo la gente ha paura, non parla ….. i siciliani portano la nominata: non vedo, non sento, non parlo; …. qui è peggio ….. Tanti di noi persone oneste, migliaia di cittadini impotenti di fronte a tanti soprusi, a tante illegalità, sperano, appunto, che non finisca tutto in una bolla di sapone; è questa la nostra grande paura. Non ci interessa più della vergogna di appartenere ad un comune commissariato, del marchio a fuoco che ci porteremo impresso sulla pelle, quello che ci importa realmente, è di uscire da questa schiavitù, da questo regime di prepotenza che ha tenuto il nostro paese sotto scacco per tanti anni.
Professare la politicità della scelta del Ministro dell’Interno Amato (PD) e del CdM (in larga parte PD) ponendo l’accento sull’iniziativa del Prefetto (PdL) è risibile. Oltretutto, vi sono le giuste sedi (TAR) per chiarificare le responsabilità amministrative. A meno di ritenere anche il giudice amministrativo intriso di logiche di potere e incline alla tutela del centrodestra. I tempi della Commissione sono conformi alla prassi amministrativa e al TUEL. Non c’è nulla di anomalo. E non penso che lo scioglimento del Comune di Marcianise deciderà le sorti del confronto elettorale nazionale.
Essere uomini delle Istituzioni vuol dire anche esprimersi nelle giuste sedi; parlare per atti; non alimentare disinformazione e sospetti.
Quanto poi al fumus, è parola latina che vuol dire sospetto (es. fumus persecutionis, alla base delle guarentigie parlamentari). Significa solo che – non trattandosi di penali responsabilità individuali – il Prefetto, la Commissione d’Accesso, il Ministro degli Interni, il Consiglio dei Ministri ed infine il Presidente della Repubblica svolgono (taluni nel merito, talaltri con funzione notarile) un controllo sull’obiettiva attività amministrativa posta in essere dal Comune, la quale – se anche solo appaia in obiecto deviata da interessi criminali – determina secundum legem il ricorrere dei presupposti dello scioglimento. A me pare norma ragionevole in queste terre, posto che non difettano garanzie e casi di reintegra dopo impugnazione al TAR (ciò che auguro caldamente al sindaco se questi presupposti manchino). Eviterei il vociare in altre inappropriate sedi.
E se la norma non vi piace proprio, potete sempre adire la Consulta invece di lamentarvi in interviste a quotidiani locali.
Pare che tra le motivazioni dello scioglimento ci sia la parentela di un consigliere di opposizione con un boss…..
..”in primis” lo Stato nel meridione è sempre stato assente, invece al Nord è sempre stato presente, in modo massiccio;…Bossi conosce la Storia:la Destra, la D.C. e il P.C.I. non ha voluto la presenza dello STATO nel Meridione, sapete perchè? indovinate… campa o’puorc e vallina…oggi ne paghiamo le conseguenze, o’puorc del Nord si è sempre mangiato il SUD. Svegliamoci Fratelli d’Italia..siamo onesti..
Caro Gabriele ho letto i tuoi scritti in questo blog e trovo sempre interessanti le tue argomentazioni anche se, permettimi, un pò “bombazzate” di intellettualismo. Non è affatto risibile professare la politicità della scelta del Ministro il conseguente all’allineamento degli altri superiori organismi fuorviati dalla relazione prefettizia. La commissione d’accesso ha stazionato nove mesi sul comune spulciando migliaia di atti e se hai letto, come sicuramente hai fatto, le motivazioni del decreto di scioglimento sono veramente risibili. Non è questo il punto. La legge che disciplina lo scioglimento dei comuni per infiltrazione della c.o., a detta di eminenti giuristi e politici, presenta delle grosse lacune e va sicuramente rivista. Non si può dare ad un’organismo amministrativo qual’è il Prefetto l’arbitreo di sciogliere rappresentanti del popolo senza prove certe, precise e concordanti. Ciò è una prerogativa squisitamente giurisdizionale. Se tuo padre avesse fatto parte del Consiglio Comunale e fosse stato mandato a casa con tali motivazioni forse avresti cambiato opinione. Vedi, il Comune di Marcianise, e questo lo grido con forza, non può essere paragonato ai comuni dell’agro-aversano laddove l’illegalità è impregnata nel sub-strato sociale. Ciò non vuol dire che a Marcianise non esiste la camorra, anzi lo sanno bene gli impreditori e i commercianti. E’ però una Camorra rurale che i cittadini subiscono con supina rassegnazione. Non è un caso che negli ultimi tempi la D.D.A. e le ff.pp. stanno infliggendo turi colpi al noto clan marcianisano. Sono sicuro, però, che non ha condizionato l’attività amministrativa della città ciò soprattutto grazie all’accortenza del Sindaco che è stato sempre attento alle interferenze di chichessia tifoso di quella gente. Come sono sicuro che si saranno altre sorprese. Confido con decisa convinzione che la giustizia amministrativa farà giustizia dell’ingiustizia che ha subito l’intera città.