“I Popolari Democratici (componente cattolica del PD) – è scritto in una nota – fanno propria la riflessione di Salvatore Brillantino “ La macchia nera fascista espande, dunque, le sue inquietanti ombre perfino a Marcianise. Calpesta lo stesso 4 novembre, giornata dell’unità d’Italia e delle Forze Armate, imbrattando l’ ispirazione di fondo della festa, ovvero i valori della democrazia e della pace, il cui tracciato va dal Risorgimento alla Liberazione fino alla carta costituzionale. Laddove le Forze Armate si sono connotate in forza della libertà, conquistata come organismo democratico capace di difendere la nostra civiltà civile e politica e quella delle comunità per l’affermazione dei diritti internazionali, la destra ha sempre biecamente letto questi avvenimenti come l’esaltazione della forza e della guerra. Il governo del nostro Paese e la speculare orrida cordata amministrativa della nostra città operano nel tentativo di rimuovere le ragioni di libertà, di democrazia e di destrutturare gli ideali sacri di giustizia e solidarietà’. Nella nostra città dove le sofferenze, il sacrificio, il lavoro, la generosa professione di aiuto vicendevole, la nobile “solidarieta’ del cortile” , le battaglie civili contro i soprusi, le ingiustizie contro cui si sono eretti a difensori personaggi illuminati come Domenico Santoro, l’ afflato civile è stato sempre quello di alzare l’ albero della libertà. Ora sullo striscione esposto sul monumento ai caduti è inciso l’obbrobrio del tradimento di questi valori ideali, che sono stati perseguiti pur nella necessaria dialettica politica. È penoso constatarlo: non hanno conoscenza storica e così oltraggiano la stessa memoria dei padri riducendo la città in macerie, che fumano un lezzo insopportabile. L’effetto della miope, inerte, colpevole, disastrosa azione politica è stato raggiunto: incoraggiare i nemici della democrazia a trovare la via di diffusione della loro sprezzante incultura per avvelenare le nobili radici della nostra comunità. Egredere ex urbe, Catilina, libera rem publicam metu;in exilium proficiscere Uscite finalmente dalla nostra città, liberate lo stato dalla paura; partite per l’ esilio”.
La replica del sindaco aAntonio Trombetta: “Riguardo alla nota vicenda dello striscione posizionato da casa Pound davanti al monumento dei Caduti della nostra città, immediatamente fatto rimuovere, è stata montata una indegna ma prevedibile campagna politica dai soliti noti che- privi di argomenti seri per insidiare una amministrazione operosa ed onesta- si attaccano a qualsiasi cosa. Il comunicato più esilarante è quello fatto proprio dal PD, comunicato che con una prosa lineare e popolare (per i docenti di lettere sono ricorso alla figura retorica della antifrasi), anch’essa espressione di una visione del mondo , taccia la nostra amministrazione di fascismo, anzi “orrida cordata speculare a quella nazionale”. Se non ci fosse da ridere verrebbe davvero da piangere! Tacciare di fascismo è molto semplice. È un artificio retorico che mediocri letterati possono sperimentare in una logica mainstream che smontare è gioco da ragazzi. Fascismo di chi? Forse è più fascista chi ha costruito carriere sulla malapolitica, ( e ce ne sono tanti!) occultandosi dietro la sinistra morotea, oppure nel PSI, nel PD o nel caro vecchio PCI? O è più fascista di altri chi straparla, debordando insensatamente, con orpelli stantii che neanche Starace? E per finire: chi, tra Catilina e Cicerone, ammesso possa seguirsi questo gioco da idioti “sapienti”, era più fascista? Ah il buon Pasolini aveva capito tutto quando scriveva del “Fascismo degli antifascisti”. A proposito, è edito dalla Garzanti, lo consiglio ai nostri corrucciati e pensosi censori. Cercate altre storie, se ne siete capaci. Qui non attacca”.