La storia di Angela Gentile nel racconto di Roberto Saviano dal titolo “Sesso e mafia – La ballata del rancore cieco: Gianna allevata dall’assassina di sua madre” è stata pubblicata, insieme ad un video, su Corriere.it (clicca qui). Si parla della tragica vicenda che vede protagonista Maria Buttone, moglie del boss di Marcianise Domenico Belforte, che lo costrinse a uccidere Angela Gentile, con cui aveva intrecciato anni prima una storia. Da Angela Gentile, Belforte aveva avuto una bambina, Gianna, 13enne all’epoca dell’omicidio. La Buttone la accolse in casa sua, ma la madre della ragazza doveva sparire.
Secondo quanto ricostruito dalla Dda, Angela Gentile aveva avuto una relazione con il boss da cui, nel 1978, nacque una figlia. Una nascita mai resa ufficiale, la piccola non venne riconosciuta. Nel 1991, quando la ragazza aveva ormai 13 anni, ci sarebbe stato un riavvicinamento tra Belforte e Gentile. Il boss avrebbe offerto anche un contributo economico per il mantenimento della ragazza, scatenando, però, l’ira di sua moglie. Buttone impose l’aut aut: Gentile andava uccisa o lei lo avrebbe lasciato portando con sé i figli. In cambio dell’omicidio dell’amante, Buttone avrebbe accettato di crescere la figlia in casa sua. La donna venne così uccisa ed il suo corpo nascosto in un luogo ancora oggi sconosciuto. La prima sezione della Corte di Cassazione, nel febbraio di quest’anno, ha confermato il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Napoli per quell’omicidio: 30 anni per Domenico Belforte ed ergastolo per sua moglie Maria Buttone.
“Gianna allevata dall’assassina di sua madre”: stamane sul Corriere.it la vicenda dell’assassinio di Angela Gentile raccontata da Roberto Saviano
8 Mag 2024
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