Sono più di 200 lavoratrici e lavoratori part-time, assunti dall’ASL di Caserta tramite cooperative. Ad esse scadrà il contratto nel prossimo marzo e per questo rischiano di perdere il posto di lavoro. Nonostante da più di 20 anni hanno contribuito a garantire i LEA, a tutelare la nostra salute e hanno affrontato con coraggio e determinazione la crisi sanitaria legata all’epidemia da Covid-19. Nonostante alcune/i siano over 60 e molte/i over 50. L’ASL di Caserta ha bandito un concorso per la stabilizzazione dei precari ma non li ha ritenuti idonei perché sono lavoratrici e lavoratori delle cooperative. Le/gli Oss di cooperativa hanno presentato ricorso al Tar che li ha indicati come idonei a partecipare al concorso. A quel punto i dirigenti dell’ASL invece di accogliere questa decisione hanno pensato bene di ricorrere al Consiglio di Stato che si esprimerà a settembre. Ora che la sanità regionale non è più commissariata, per le nuove assunzioni, l’ASL di Caserta si sta rifacendo alle graduatorie delle/dei vincitori di concorso, in particolare a quella di Napoli Nord, perché in provincia di Caserta non ne esiste una. Le/gli Oss di cooperativa chiedono che si apra una graduatoria provinciale e che vengano riconosciuti la loro esperienza e il loro servizio. Nella nostra regione c’è una grande esigenza di assunzioni di personale sanitario, le istituzioni devono smetterla di metterci contro e di alimentare questa guerra tra poveri! Non è giusto liberarsi così a cuor leggero di loro, senza nessun tipo di tutela per il loro futuro. Non è giusto servirsi del lavoro delle persone quando è più utile e poi scaricarle facendo finta di non sapere che dietro quel salario ci sono sogni e speranze e che con esso si sono costruite famiglie. Non ci arrendiamo ai giochi di potere che preferiscono assumere alcune/i invece che altri.
OSS delle cooperative dell’ASL di Caserta: “Noi non molliamo”
4 Lug 2021
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