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Il libro del marcianisano Vincenzo Restivo “La Santa Piccola” scelto dalla “Biennale College Cinema” di Venezia per diventare un film

Sono stati scelti i quattro progetti che accedono alla fase di realizzazione dei film dell’8a edizione (2019/2020) della Biennale College Cinema, i cui team, formati da un regista e un produttore, partecipano a Venezia da oggi fino a venerdì 6 dicembre al primo di due workshop. Come già annunciato, la novità di questa edizione della Biennale College Cinema è che il numero dei film oggetto di supporto da parte della Biennale è stato esteso a quattro progetti, e di essi almeno due devono essere di registe donne. Biennale College Cinema è l’iniziativa della Biennale di Venezia che promuove nuovi talenti per il cinema offrendo loro di operare a contatto di maestri, per la realizzazione di lungometraggi a micro budget. Biennale College è un’esperienza innovativa e complessa che integra tutti i Settori della Biennale di Venezia. I quattro progetti sono stati scelti dopo il primo workshop fra 12 selezionati da tutto il mondo (provenienti quest’anno da Australia, Brasile, Cina, Finlandia, Francia, Italia, Macedonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti).

Tra i quattro l’unico progetto italiano scelto è “La Santa Piccola” il cui regista sarà Silvia Brunelli (assegnataria della borsa Eurimages per questa 8a edizione), mentre la produzione sarà a cura di Francesca Maria Scanu. Il film, il cui soggetto è stato scelto tra 12 progetti provenienti da tutto il mondo, trae la storia dal libro del marcianisano Vincenzo Restivo e narra di tre ragazzine vivono in un quartiere soleggiato di Napoli, con i loro piccoli sogni di vita. C’è anche una bambina piccola, che tutti chiamano “la santa piccola” perché vede la Madonna. Potrebbe essere lei a compiere il miracolo di far avverare i loro sogni, ma questa speranza non è altro che una menzogna che finirà con l’estate, mentre il quartiere aspetta un nuovo santo in cui credere.

“Ringrazio Marco Luca Cattaneo e tutta la Rain Dogs Film per aver creduto in questo progetto”. Ha espresso così la propria gioia su facebook Vincenzo Restivo che da alcuni anni vive e lavora a Firenze. “Credo sia tra i più intimi desideri di uno scrittore, quello che un suo testo possa tramutarsi in pellicola, che i suoi personaggi d’inchiostro acquistino carne e sangue. Io l’ho sempre voluto. Insieme a mia madre, in quei pomeriggi in cui ancora c’era, restavamo istanti insieme a immaginarci scenari simili. Ma non avrei mai ( e dico mai) immaginato di arrivare a un vertice così sommo, come quello della biennale. Sono commosso. E a stento trattengo le lacrime”.

I quattro team scelti dovranno poi partecipare a un ulteriore workshop nel mese di gennaio 2020. Questo aprirà la possibilità alla realizzazione vera e propria di quattro lungometraggi a microbudget tramite un contributo di 150.000 euro ciascuno, che saranno poi presentati alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Complessivamente, nel corso delle prime sette edizioni, Biennale College Cinema ha realizzato 22 lungometraggi a seguito 1.640 domande pervenute da ogni parte del mondo. Dal 2016 viene organizzato anche Biennale College Cinema – Virtual Reality, che ha finora realizzato cinque progetti VR presentati alla Biennale Cinema 2017, 2018 e 2019.

Vincenzo Restivo è nato a Caserta il 26 Novembre 1982. Si laurea in lingue e letterature straniere specializzandosi in lingua e letteratura portoghese con una tesi sulla letteratura infantile della scrittrice portoghese Sophia de Mello Breyner Andresen. Mediatore linguistico e culturale, scrittore e traduttore. Insegna lingue e letterature straniere. Attivista per i diritti degli omosessuali tramite l’associazione RAIN Arcigay Caserta dove è consigliere e delegato alla Cultura. Esordisce in Watson edizioni nel 2013 con L’abitudine del coleottero, romanzo di formazione a tematica LGBT, segue, sempre con Watson edizioni, nel 2014, il romanzo Quando le cavallette vennero in città e nel 2015 Il tempo caldo delle mosche, terzo e ultimo capitolo della Trilogia degli insetti. Nel 2106 esce Storia di Lou romanzo sulla perdita dell’innocenza e sull’identità di genere. Nello stesso anno, per la Milena Edizioni, pubblica il romanzo breve“La Santa piccola”. Insegna Lingue e Letterature straniere a Firenze.

Silvia Brunelli  nasce a Roma il 1 aprile 1988. Si avvicina al linguaggio cinematografico verso i 16 anni attraverso l’editing video, e continua a coltivare la sua passione per il cinema anche durante gli studi di Giurisprudenza prendendo lavori come stagista nel reparto regia e produzione. La sua è stata una formazione pratica che si è sviluppata in anni di collaborazioni sui set ma, oltre alle competenze acquisite attraverso il lavoro diretto, ha approfondito la sua formazione vincendo una borsa di studio alla New York Film Academy e studiando sceneggiatura con Daniela Ceselli. Lavora come assistente regia e come aiuto regia. Tra il 2018 e il 2019 ha lavorato per produzioni come Wildside e Cinema11, per registi come Riccardo Milani, Alessio Maria Federici e Gianni Costantino . Nel frattempo ha portato avanti i suoi progetti nelle vesti di autrice: ha scritto e diretto il cortometraggio “Organismi multipli” e “Tutto il mondo è paese”, con quest’ultimo vincendo alcuni premi e concorrendo tra i corti finalisti in diversi festival. Inoltre, da questo cortometraggio è nata l’idea di Diritto al Corto ! Festival Internazionale del cortometraggio socio giuridico, un’iniziativa promossa dall’Università degli studi di Roma Tre e patrocinata dal MIBACT e dalla Regione Lazio. Al momento Silvia ha in progetto la produzione di un cortometraggio di animazione dal titolo “Al primo colpo non cade la quercia” e di un live action ispirato ai fatti di Caivano “Assemblea straordinaria per rumori molesti durante l’ora del riposo”, tematica ricalcata anche ne progetto della sua opera prima “La Santa Piccola” attraverso le vicende della piccola Annaluce.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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