Una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Marcianise Antonello Velardi, è stata protocollata oggi pomeriggio, giovedì 26 settembre 2019, presso l’apposito ufficio del Municipio di Marcianise in Piazza Umberto I. A proporla e firmarla sono stati i cinque consiglieri comunali usciti recentemente dalla maggioranza (Telia Frattolillo, Gennaro Laurenza, Vincenzo Galantuomo, Tommaso Acconcia e Luciano Buonanno) a cui si sono poi aggiunti il resto della minoranza consiliare (Dario Abbate, Domenico Amarando, Giuseppe Moretta, Giuseppe Bucci, Pasquale Salzillo, Paola Foglia, Giovan Battista Vallosco, Pasquale Guerriero). Ai tredici si aggiungerà anche il consigliere comunale Antimo Zarrillo, che si trova fuori sede, e che ieri sera scriveva su facebook: “Ho appreso da alcuni giornali on line che i cinque consiglieri comunali fuorusciti dalla maggioranza starebbero per sottoporre all’attenzione dell’opposizione una mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Velardi. Non c’è dubbio che, se così sarà, apporrò immediatamente anche la mia firma quando sarò materialmente nella possibilità di farlo trovandomi fuori città. L’obiettivo politico è sempre stato quello di porre fine a questa inefficiente amministrazione. Credo però, rivolgendomi principalmente ai cinque consiglieri ma anche ai colleghi dell’opposizione, che l’iniziativa da intraprendere per chi vuole veramente porre fine a questa esperienza amministrativa è quella di recarsi da un Notaio. La mozione, infatti, oltre che apparire come un’arma di ricatto (per alcuni se non per tutti) finirebbe per non essere nemmeno discussa in consiglio comunale, atteso che subito dopo la sua presentazione potrebbero arrivare le dimissioni del Sindaco”.
Il documento di quasi sei pagine a corredo della mozione di sfiducia, con la quale si richiede una convocazione in seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Marcianise (ex articolo 52 d.lgs. 267/00 e articolo 20 dello Statuto Comunale), risulta caratterizzato da una serie di punti programmatici elencati (sviluppo economico, ambiente e salute, decoro urbano, questione cultura, politiche per bambini e anziani, politiche sociali, trasparenza, Puc, Sport) e che secondo i firmatari, nonostante facessero parte del programma amministrativo, sono stati disattesi dall’amministrazione comunale. Un’analisi molto dettagliata e impietosa che analizza punto per punto le azioni annunciate e poi eluse. Il documento si conclude poi ponendo l’accento sulla “inefficienza della macchina amministrativa” nonostante il reclutamento di nuovi dipendenti comunali (“pletora di uffici di staff e raddoppio delle figure dirigenziali che hanno aumentato in maniera irrazionale la spesa per il personale”) che ha portato ad un “peggioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini” (“pratiche con iter non trasparenti e ritardi nel rilascio del documento amministrativo finale”). Infine la stoccata più dura: “L’azione amministrativa del Sindaco e del suo esecutivo appare dettata da assoluta approssimazione, assecondando spesso gli umori del capo dell’amministrazione. Un’azione amministrativa ondivaga, che non segue una linea organica. La maggioranza amministrativa è in una crisi permanente dallo scorso gennaio con assessori dimissionari ancora in carica. E’ ora di chiudere questa esperienza amministrativa”.
La richiesta è stata inviata al presidente del consiglio comunale Antimo Rondello che ora avrà un mese di tempo per calendarizzare la discussione in aula. L’assise comunale è composta da 24 consiglieri comunali, mentre le firme apposte al documento di sfiducia sono ben oltre la metà. Ora bisognerà attendere l’esito del consiglio comunale che potrà decretare la fine dell’attuale amministrazione cittadina.