Nell’auditorium del liceo “Quercia”, questa seta, giovedì 31 maggio, alle ore 20,00, il laboratorio di teatro antico “Professoressa Antonia Iodice” porta in scena “Medea” di Euripide. Dopo un iniziale lavoro sul testo, le professoresse Maria Luce Porceddu e Giulia Rocco hanno guidato gli studenti in un faticoso e affascinante viaggio nel mondo classico. Sostenuti dal dirigente scolastico Diamante Marotta, gli allievi hanno saputo conciliare il rigoroso impegno teatrale con il curricolo di studi di un indirizzo, il liceo classico, che richiede sì tanto impegno, ma restituisce un habitus formativo di eccellenza assoluta.
Tragedia euripidea rappresentata nel 431 a.C., “Medea” porta sulla scena il dramma di una donna che vive in una terra straniera e che reagisce con determinazione e violenza al tradimento dell’uomo per il quale ha abbandonato la propria famiglia e la patria d’origine. Medea è giunta in Grecia con Giasone, dopo averlo aiutato a superare le numerose insidie della spedizione degli Argonauti in Colchide alla conquista del vello d’oro. Dalla loro unione sono nati due figli, ma, nonostante ciò, lusingato dalle prestigiose nozze con la figlia di Creonte, re di Corinto, Giasone ora vuole abbandonarla. Così Medea, con estrema razionalità, ordisce un piano per infliggere al traditore una tremenda punizione: sacrificare ciò che a lei stessa è più caro, i loro figli.
La strumentalizzazione di questi ultimi, creature innocenti da immolare per annientare colui che è diventato “il nemico”, è l’espediente che più conferisce a questo dramma euripideo una grande contemporaneità, in un’epoca in cui i figli sono sempre più meri strumenti di ricatto in mano a genitori “l’un contro l’altro armati”.
