Un evento di grande spessore, che difficilmente potrà essere dimenticato da coloro che erano presenti nella sala polifunzionale della biblioteca comunale di Marcianise, si è svolto giovedì scorso, nell’ambito della kermesse “Festa del libro“. A coinvolgere in una commozione generale i presenti, prima con un drammatico video-verità e poi con il racconto della sua diretta esperienza, è stata suor Rita Giaretta, giunta a Marcianise per presentare il suo libro “Mai più schiave”. E non poteva essere diversamente, dal momento che la problematica affrontata offriva notevoli spunti di riflessione sulla condizione di schiavitù che vivono moltissime ragazze straniere che finiscono nel racket della prostituzione.
Partendo dal dato di fatto che spesso non si vuole “vedere oltre il marciapiede”, suor Rita ha puntato i riflettori proprio sulle singole storie delle ragazze maltrattate, delle quali sistematicamente si tende a occultare il dramma, puntualizzando che ognuna di quelle ragazze, delle quali si fa prima a notare la sfrontatezza, l’ invadenza, l’assenza di dignità, l’abbigliamento osceno., porta dentro di sé un dramma. Quelle ragazze non hanno un’adolescenza e non l’avranno mai, non hanno nessuno di cui fidarsi, a cui chiedere aiuto, sono state ingannate, ma sopratutto sono state violate nella loro dignità come donne e come esseri umani. Di questo dramma sono responsabili la povertà, la miseria e le guerre, che inducono migliaia di persone ad affidarsi ai trafficanti internazionali che li sfrutteranno nei mercati del sesso e/o del lavoro nero.
Il solo titolo del volume, “Mai più schiave” fa accapponare la pelle. ma di certo la realtà è ancora più drammatica della descrizione, poiché è una vergogna adoperare ancora la parola “schiavitù” in un mondo che si professa “civile”, ma è ancora più orripilante usare le persone come oggetti di cui servirsi. Tuttavia è necessario che certe realtà si conoscano per sperare di debellarle. La prostituzione, infatti, non è un problema di ordine pubblico ma una questione sociale che coinvolge tutti i cittadini; la stessa società, nel suo insieme, è responsabile di questo fenomeno; e ne sono ancora più imputabili “i clienti” che con la loro richiesta crescente stimolano un mercato sempre più vario e diversificato, anche nella qualità dell’offerta. Dall’altra parte, invece, riuscire a uscire dal giro è sempre più difficile: il racket della prostituzione, infatti, preclude sempre più alle donne straniere le possibilità di entrare in contatto con altre persone, a parte clienti e sfruttatori.
Caterina Vesta
nel sacco personale è necessario mettere tutto per aver consapevolezza. grazie a questi incontri abbiamo l’opportunità di vedere con altri occhi la realtà e di reagire. una realtà che permettiamo di esistere per la nostra insensibilità. grazie suor Rita.