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Allattamento Materno, al Presidio Ospedaliero di Marcianise iniziativa di sensibilizzazione

Lunedì scorso, 2 Ottobre 2017, in mattinata, presso sede Formazione Aziendale – Aula Roma, c/o Presidio Ospedaliero di Marcianise, Rione Santella, si è tenuta l’iniziativa di sensibilizzazione organizzata dalla ASL Caserta in occasione della Settimana mondiale per l’Allattamento Materno. Erano  presenti il Direttore Generale della ASL Caserta Mario De Biasio, il Direttore del Coordinamento Materno Infantile della ASL Caserta Giovanna Capone e la Responsabile Dirigente della UO Percorso Nascita Annamaria Lombardi.

La SAM (Settimana mondiale per l’Allattamento Materno) è stata lanciata dalla WABA (World Alliance for Breastfeeding Action, alleanza mondiale per interventi a favore dell’allattamento), una rete globale di individui, associazioni e organizzazioni che proteggono, promuovono e sostengono l’allattamento al seno. All’evento erano presenti anche alcune classi del Liceo Artistico Buccini di Marcianise. L’iniziativa è svolta con il patrocinio del Movimento Allattamento Materno Italiano (MAMI), la partecipazione degli Istituti Secondari del territorio aderenti all’iniziativa e quella delle associazioni Unicef – Caserta, Nati per Leggere  “Chiedilo alla luna”- Caserta,  ACI – Caserta, Cittadinanzattiva.

L’allattamento al seno (AS) è il modo naturale per una mamma di alimentare il suo bambino ed è importante per la salute di entrambi. Le prove d’efficacia mostrano che l’allattamento al seno rafforza il legame madre-bambino, rinforza il suo sistema immunitario proteggendolo da malattie acute (infezioni vie urinarie, otiti ad es.) e croniche, tra cui il diabete e l’obesità, e garantisce alle mamme una maggiore protezione dal tumore al seno e alle ovaie e dall’osteoporosi. L’aggiornamento della revisione sistematica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riguardante gli effetti a lungo termine dell’AS su colesterolo, pressione sanguigna, sovrappeso e obesità, diabete di tipo 2, e performance intellettuale evidenzia per alcuni di questi esiti (obesità, pressione arteriosa, diabete di tipo 2 e performance intellettuale) un effetto protettivo più elevato su bambini e adolescenti rispetto agli adulti, suggerendo una graduale diluizione dell’effetto nel tempo. Dal 2001 l’OMS raccomanda l’allattamento al seno esclusivo fino ai sei mesi compiuti e di continuarlo, con l’introduzione di idonei alimenti complementari, fino a due anni ed oltre. Secondo la classificazione OMS, l’AS può essere esclusivo, ossia solo latte materno; predominante che comprende latte materno e liquidi non nutritivi (acqua, the, tisane, succhi di frutta, soluzioni idratanti); complementare che comprende latte materno più alimenti solidi o semi-solidi o latte non umano; l’ultima categoria riguarda il non allattamento al seno . Una revisione Cochrane del 2012 sulla durata ottimale dell’AS esclusivo ha mostrato che i bambini allattati con solo latte materno per i primi sei mesi di vita rispetto ai bambini allattati per tre, quattro mesi in modo esclusivo e in modo misto fino al sesto mese, hanno una probabilità inferiore di infezioni gastrointestinali . Nonostante le numerose evidenze a sostegno dell’AS, i dati della Global Data Bank on Breastfeeding dell’OMS4 , mostrano, anche per i paesi industrializzati, tassi di AS generalmente bassi, con valori lievemente più elevati in Europa, ma comunque al di sotto dei livelli raccomandati. In Italia, i dati raccolti sull’allattamento sono frammentati, poiché non esiste allo stato attuale un sistema di monitoraggio standardizzato che permette di ottenere un dato di prevalenza nazionale. Gli studi pubblicati negli ultimi anni, riferiti a singole aree, evidenziano durate dell’allattamento al seno esclusivo piuttosto basse per lo più riconducibili alla mancanza di un supporto adeguato,. La promozione dell’allattamento al seno alla percezione materna di non avere latte a sufficienza, a pratiche ospedaliere che ritardano l’avvio dell’allattamento materno ed infine a fattori sociali. I servizi sanitari, ed in particolare gli operatori delle strutture ospedaliere, dei consultori e dei servizi territoriali di assistenza alla mamma e al bambino, hanno un ruolo strategico nella promozione e sostegno di una “cultura all’allattamento al seno”.

 

 

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Alfonso Alberico - Marcianise

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