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Gioco d’azzardo, gli effetti delle nuove leggi sulla Campania

La proposta legislativa approvata dal governo può sconvolgere il settore del gioco d’azzardo. Le diverse modifiche potrebbero intaccare il sistema campano, che ha trovato una stabilità nonostante l’assenza di casinò live. Gli esercenti e i gestori dei piccoli centri di scommesse potrebbero soccombere alle novità legislative, stravolgendo la vita dei circa 120.000 lavoratori.

La manovra del governo prevede cambiamenti radicali del settore Giochi con effetti nell’economia delle singole regioni. L’aumento della tassazione riguarderà slot machine (dal 17,5 al 19%), lotto (dal 6 all’8%) e sulla fortuna (addirittura raddoppiata, dal 6 al 12%). Tutte specialità apprezzate dai consumatori a Napoli e dintorni. Le macchinette presentano una raccolta di 3,8 miliardi di euro annui, più della metà dei 7,2 dell’intero settore. Il Lotto supera il miliardo, come soltanto in Lombardia. L’importanza per il comparto è rilevante, e le misure adottate non possono che allontanare i giocatori nel lungo periodo. Magari non subito, ma quando si accorgeranno che una parte più consistente delle vincite finirà nelle casse dello Stato. Già abbastanza rimpinguate dall’azzardo, settore che fornisce circa 10 miliardi di euro al fisco. Con una perdita calcolabile in centinaia di milioni di euro a partire dal 2018. Se i provvedimenti dovessero venire confermati, ovviamente.

Il cambiamento più disastroso si verificherebbe però proprio nel campo delle slot machine. L’intenzione del governo infatti è portare una drastica diminuzione sul territorio nazionale. La riduzione porterebbe al passaggio da circa 410.000 a 345.000 unità (-15%) entro fine anno e 265.000 entro fine aprile 2018 (ulteriore -19%). Con tanto di istituzione di multe salatissime per gli esercenti che non rimuoveranno gli apparecchi entro cinque giorni rispetto la data indicata. L’impressione che quest’ultimo sia un escamotage per rientrare, almeno in parte, dalla perdita dei potenziali introiti, è netta. La Campania è tra le regioni con un maggior numero di slot machine, con Napoli piazzata al terzo posto nella graduatoria per città. Il risultato più probabile di una simile ecatombe di slot machine è l’esodo verso l’online, che non richiede lo stesso numero di addetti ai lavori. Ancora una volta, perdita relativamente contenuta per le aziende ma incalcolabile per piccoli proprietari e impiegati. Probabile comunque che crolli la spesa campana pro capite, scendendo dai 373€ del 2016 a cifre più modeste.

La buona notizia per gli esercenti dovrebbe arrivare dal settore delle scommesse sportive. La specialità è il marchio di fabbrica della Campania, non per niente in cima alla graduatoria nazionale. Con 853 milioni di euro di raccolta, fattura più del doppio della Lombardia, in seconda posizione. La nuova manovra non intacca il mercato delle scommesse sportive, che quindi può rimanere saldo e non subire modifiche in termini economici. Una vera boccata d’ossigeno per la regione. Per le altre specialità, occorrerà seguire gli sviluppi entro la fine dell’anno. Non è detto che quanto preventivato in sede di governo venga portato a termine, e ancora più difficile è rispettare i tempi previsti. Di certo se tutto andasse come immaginato, diverse zone rischiano tempi duri. Uno dei pochi mercati floridi rischia di vivere un periodo buio, con una soluzione che non aiuta i lavoratori: rivolgersi all’online.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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