Una scuola che costruisce dialoghi, attraverso la storia, con la bellezza del proprio territorio, sperimenta nuove chiavi di lettura e lo fa in maniera ambiziosa. Fin qui tutto molto normale. Venerdì 28 aprile 2017 si sono conclusi nella imponente cornice del Duomo della città di Marcianise i “dialoghi sulla bellezza” evento all’interno di “Maggio Monumenti“, edizione 2017. A presentarsi alla città l’Istituto Comprensivo Cavour di Marcianise alla guida da qualche anno del dirigente scolastico Aldo Improta, uomo pragmatico, orecchio sempre a terra, a fiutare idee nuove per dar corso ad un processo radicale di trasformazione della didattica.
“Al primo incontro con la Pro Loco Marcianise abbiamo subito chiarito il nostro interesse a superare un cliché che vedeva un alunno spettatore passivo della storia, indottrinato e pronto a relazionare sull’opera di turno” “idea ripetitiva e desueta, non più al passo con i tempi”. “Il sapere è parte di un processo che si consuma a scuola, nel quotidiano, ma è solo una parte di questo processo. Puntiamo a trasformarlo in competenza, e per farlo servono idee forti, coraggiose. Ma cosa è stato in realtà “dialoghi sulla bellezza”? Una sperimentazione che ha visto alunni superare la condizione stessa di alunni, impegnati in diverse sperimentazioni. Ad accogliere gli invitati che hanno riempito lo spazio del Duomo, 60 guide, schierate lungo un percorso tematico a raccontare la storia dell’arte di quel luogo, negli aspetti più insoliti è significativo. Lungo le navate laterali, incastonati nel pavimento una collezione di scatti fotografici, “riscoperte” il titolo “attraversamenti fotografici” il sottotitolo, dettagli di un Duomo che sfuggono ad un occhio superficiale e che gli alunni hanno saputo catturare nei fotogrammi della mostra. A finire “Incanto” trame di parole, musica, danza, in un Duomo assorto in un silenzio da opera prima. Non più alunni ma attori, sospesi nell’aria a recitare fra organo e pulpito, trasformando il transetto in un palcoscenico di fortissime emozioni. Gli alunni assurti nel loro ruolo di attori, hanno saputo tirare fuori, l’imponderabile quello che ragionevolmente nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere. Dietro questo evento ci sono due figure autorevoli di cui la Cavour dispone, il prof. Michelangelo Giovinale affiancato dalla prof.ssa Maria Claudia Izzo, che dell’evento hanno curato, maniacalmente, ogni dettaglio. Docenti che portano a scuola esperienze maturate altrove fra eventi culturali e ricerche di storia dell’arte. Quando la competenza c’è, la scuola tutta ci guadagna.
