– “Vincenzo, ho visto quella pubblicità con Fabio Cannavaro e vorrei anch’io iniziare a fare trading. Ho visto che si possono guadagnare tanti soldi in pochi minuti. Potrei risolvere tanti miei problemi.”
– “Quello non è trading -rispondo- se fossi in te imparerei prima a come investire, che è cosa più importante e totalmente diversa. Stanne lontano.”
Impazza ormai la moda di fare da sponsor a Broker di Opzioni Binarie. Già il nome è tutto un programma. Binarie: due possibilità, o su o giù, o rosso o nero. Grafici che salgono e scendono velocissimi e soldi che aumentano.
E’ l’illusione della ricchezza, del soldo facile e veloce. Un’illusione che rapisce tante persone.
Le opzioni binarie sono la nuova frontiera del gioco d’azzardo. Sì, perché per i non esperti hanno la stessa aleatorietà dei giochi di fortuna.
Personaggi illustri del mondo dello spettacolo, dello sport e diverse top-squadre europee di calcio si sono lanciate nella sponsorizzazione di società di brokeraggio.
Juventus, Paris Saint Germain, Atletico Madrid, per citarne alcune.
È abbastanza indicativo del giro di denaro che riescono a racimolare questi soggetti, con sede tendenzialmente a Cipro o a Malta, che attraverso lo sport più diffuso al mondo, fanno presa su un target mediamente popolare, dove in mezzo a tante persone per bene puoi pescare con il retino una barca di ingenui.
È capitato un po’ a tutti di essere raggiunti da uno degli innumerevoli annunci di Trading con Opzioni Binarie che riempiono ormai moltissimi spazi pubblicitari.
Persone che non sanno nemmeno cosa sia realmente un Titolo di Stato, sono lì, con l’illusione della ricchezza facile e veloce, ad impiegare i propri risparmi acquistando opzioni binarie.
Probabile che anche questi grandi personaggi, che prestano il loro volto a tali sponsorizzazioni, non siano realmente a conoscenza di ciò che pubblicizzano e del messaggio che contribuiscono a diffondere: diseducazione finanziaria.
Soprattutto sul web si nota l’invasione di messaggi pubblicitari che propongono di guadagnare fantomatiche cifre in poche ore grazie al loro “semplicissimo” (si fa per dire) utilizzo. Un click e si parte!
In realtà, si tratta in quasi tutti i casi di avere a che fare con prodotti finanziari derivati che, sottoscritti senza le opportune conoscenze, possono portare nel lungo periodo a perdite anche notevoli di patrimonio.
Abbagliati da un guadagno facile che si può ottenere per casualità nelle prime contrattazioni, ci si immagina subito nei panni del Lupo di Wall Street o di altri grandi finanzieri del mondo reale e del cinema, pensando di aver trovato il lavoro e la fortuna della vita.
Mai come in questo caso l’espressione “giocare in borsa”, che spesso invece viene utilizzata impropriamente, è ciò che di più azzeccato possa esserci, in quanto il risultato delle operazioni di compravendita è quasi sempre casuale. La stessa casualità, come dicevo sopra, che si ha nei giochi a premi di fortuna.
Il fattore aleatorio è tanto più alto quanto minori sono le conoscenze di questi strumenti finanziari a leva.
Per di più, in media, se ti va male perdi tutto, se ti va bene devi lasciare il 20% del tuo guadagno al broker.
Investire è un’altra cosa!
Richiede pianificazione, metodo, strategia, tempo, studio delle esigenze e controllo del rischio.
Non significa seguire le mode e le chimere del momento.
La ricchezza, tranne che per i veri colpi di fortuna, la si raggiunge creando valore nel tempo attraverso il lavoro, la pianificazione, la pazienza, l’intuito e la conoscenza.
Sapete quanto hanno speso gli italiani nel 2016 in Slot e Video lotterie?
49,1 Miliardi di euro.
818€ a testa.
2500€ a famiglia.
E in casinò on line?
15,6 miliardi di euro.
In scommesse sportive?
7,5 miliardi di euro.
Un consiglio
Spesso non serve essere esperti di finanza per evitare brutte sorprese. Nel dubbio, chiedi ad un “vero” esperto. Giocate di meno ed investite/risparmiate di più.
Avrete molta più probabilità di successo e di aumentare la vostra ricchezza.
I vostri soldi spendeteli in cultura, sport e sano divertimento.
Uomo avvisato…
Vincenzo Delle Curti
