Dopo la vicenda delle famiglie abusive il sindaco Antonello Velardi e l’amministrazione comunale sono intenzionati a sanare altre vicende similari riguardanti episodi di abusi perpetrati in città. Lo spiega nel suo diario quotidiano ieri sera il primo cittadino: “Interessante e fruttuosa riunione in questura a Caserta per definire tutti gli aspetti tecnici relativi allo sgombero del velodromo. Faremo ciò che abbiamo promesso, non ci facciamo intimidire. Subito dopo, passeremo a sgombrare altri immobili di proprietà comunale ma utilizzati dai privati senza alcun titolo. Toccherà presto al cosiddetto bar letterario in piazza Umberto primo. I gestori non hanno mai pagato neanche un euro per il fitto dei locali ma, ancora più grave, chi gestisce il bar non ha titolo per stare lì perché non c’è alcun contratto firmato con il Comune. Avevo chiesto di avere delucidazioni sul caso e di capire perché finora avevamo tollerato questa ingiustizia. Ci ho messo un po’ di tempo per avere i dati, alla fine ci sono riuscito. e anche stavolta ho trovato qualcosa di illegale nella procedura. Ma dico: non è che per sbaglio qualche volta il Comune indovina la procedura giusta in modo da rispettare la legge? Niente. Insomma, questi del caffè letterario stanno nelle stanze del Comune come i caivanesi stanno nel velodromo: senza titolo. Mi sta venendo un dubbio e mi faccio una domanda: non è che sono parenti? Per la verità, stamattina l’ho chiesto, rivolgendomi ad un dipendente comunale. e sapete come mi ha risposto? No – mi ha detto – non sono parenti tra loro, ma quelli del velodromo sono parenti di altri abusivi, quelli che hanno costruito una vera e propria casa sul marciapiedi alla rotonda che porta al cimitero, davanti al liceo. Pensavo che volesse sfottermi; no, sono davvero parenti. Ma che è? Li trovo tutti davanti a me, questi abusivi; tutti insieme lungo il mio cammino. Prima o poi ci toccherà occuparci anche della baracca diventata casa sul marciapiedi davanti al liceo; mi permetto simpaticamente di aggiungere che il marciapiedi non è privato, ma è pubblico e che in nessun posto d’Italia si può costruire una casa su un marciapiedi. A Marcianise sì; o perlomeno a Marcianise è accaduto. Ora non capiterà più. Ma che città strana è la nostra: quelli che hanno governato e consentito la costruzione sul marciapiedi ora stanno tutti contro di me, mi danno lezione di buon governo, mi spiegano come dovrei amministrare, mi invitano ad usare toni più soft nel dibattito politico. Loro, proprio loro”.
Dopo gli irregolari al Velodromo scoppia il caso dell’abitazione abusiva costruita sul marciapiedi
22 Set 2016
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