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Nuvola nera avvolge la città: incendio nella zona della Santella

Una nuvola nera ha avvolto l’abitato di Marcianise nel primo pomeriggio di ieri. Un incendio, quasi certamente di origine dolosa, si è sviluppato in una delle stradine di campagna di via Santella. Il fumo, molto denso, ha saturato l’aria in pochi istanti e si è poi espanso sulla vasta area abitata del popoloso rione residenziale. Il fumo era ben visibile anche dall’autostrada visto che si trova a poche centinaia di metri dalla barriera autostradale di Caserta Sud. A bruciare pare sia stato un deposito di attrezzi agricoli ubicato su un appezzamento di terreno. Per tutta l’estate vigili del fuoco e protezione civile di Marcianise hanno dovuto far fronte a numerosi incendi, quasi tutti dolosi, divampati nel territorio di Marcianise.

Ecco cosa ha scritto sul fenomeno dei roghi il sindaco qualche giorno fa: “Moltissimi di voi si lamentano, giustamente, di quanto accade ed invocano un mio intervento. Io stesso, quando di notte torno da Napoli attraverso una sorta di cortina di fumo e puzza impossibile che comincia all’altezza di Afragola e non finisce più fino a Pascarola dove l’olezzo si accoppia a quello dell’impianto di depurazione di Orta di Atella, a quello di una fabbrica di trasformazione delle ossa di animali e a quello di un centro di raccolta dei rifiuti umidi, entrambi operanti a Caivano proprio a ridosso con la linea di confine di Marcianise: ne esce fuori una miscela inimmaginabile. Gli effetti degli incendi arrivano direttamente nel centro abitato di Marcianise, investendo prima la periferia lato San Giuliano e lato Medaglie d’Oro: alcuni d voi mi hanno inviato delle foto da cui si nota chiaramente lo strato di cenere che si deposita sui balconi delle case, quasi che stessimo sotto all’Etna. Che cosa può fare il Comune e che cosa deve fare? Molti invocano un nostro intervento, ma la vicenda non è così semplice da gestire. Intanto distinguiamo tra i roghi che si sviluppano nelle campagne di Marcianise e quelli che si sviluppano fuori. Sui secondi siamo abbastanza fregati perché non abbiamo poteri di intervento, se non nell’ambito di un coordinamento più ampio tra enti ed istituzioni che operano nel perimetro della cosiddetta terra dei fuochi. E siamo fregati perché siamo al centro di una pianura molto estesa, con nessuna montagna che può fare da freno alle correnti. Un incendio che si sviluppa addirittura a Nola, a Giugliano o a Casalnuovo arriva molto facilmente sull’abitato di Marcianise anche in poco tempo, nel giro di pochi minuti. Diversa è la situazione degli incendi nell’area di Marcianise, dove potremmo avere più poteri di intervento. Considerazioni mie personali: non abbiamo la forza di andare a battere, di giorno e di notte, tutte le nostre campagne, con i nostri vigili urbani e con le altre forze di polizia. Ciò che avviene a Marcianise è la dimostrazione del fallimento del piano del governo sul tema, a cominciare dalla poca utilità dei militari (che pur erano stati invocati da schiere di ambientalisti). Dobbiamo piuttosto avere un diverso e più forte controllo del territorio con la telerilevazione: è su questo aspetto che dobbiamo battere. Oltre che sulla collaborazione della gente: chi vede e chi sa deve denunciare subito. Certo, molte volte si tratta di fermare rom, nullatenenti, pregiudicati, gente che non ha nulla da perdere e che se ne frega di una contravvenzione: le norme non ci aiutano. Ma avere un controllo forte del territorio sarebbe un primo segnale importante”.

Di seguito un video girato da un nostro lettore proprio nei momenti successivi allo sviluppo dell’incendio:

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Alfonso Alberico - Marcianise

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