Ieri sera, presso il cine teatro Ariston di Marcianise, Dario Abbate ha presentato la sua candidatura a sindaco alla presenza di Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’europarlamentare, Nicola Caputo e il consigliere regionale del Pd Gennaro Oliviero. Tra il pubblico, sostenitori della prima ora di Abbate, l’ex candidato sindaco Ciro Foglia, l’ex leader dei socialisti oggi Pd Giuseppe Moretta e l’ex sindaco Antonio Tartaglione.
Di seguito l’intervento dell’avvocato Abbate: “Sono a tutti note le ragioni per cui abbiamo combattuto una battaglia all’interno del nostro Partito, una battaglia innanzitutto di libertà e di dignità. Una battaglia per l’affermazione della legalità, della correttezza, del rispetto delle regole, per la tutela della storia del nostro partito. Una battaglia che strada facendo ha raccolto il sostegno e la condivisione di tanti, numerosissimi cittadini e di numerose forze politiche che pubblicamente ringrazio. Lo abbiamo fatto con la consapevolezza che chi si candida a guidare una comunità, qual è una città, se intende amministrarla con imparzialità, competenze e trasparenza, deve innanzitutto rispettare i principi fondamentali che regolano la comunità con la quale si candida a quel governo. Ecco perché abbiamo chiesto che anche a Marcianise, terza città della provincia ma prima per interessi economici e sociali, si celebrassero le primarie per la scelta del candidato sindaco come è avvenuto per le prime due città della provincia, Caserta ed Aversa, e come avvenuto finanche per la vicina Capodrise. Lo abbiamo chiesto perché siamo tuttora convinti che la via delle primarie sia la strada più giusta, la scelta più corretta per la individuazione del miglior candidato sindaco per la città di Marcianise e forse l’unica via per unire come avvenuto nella vicina Caserta. Lo meritano i cittadini di Marcianise, quei cittadini che ancora credono che la partecipazione e la condivisione delle scelte siano gli strumenti più efficaci per una democrazia migliore. Non chiedevamo solo che si celebrasse una conta di persone, ma che si creassero le condizioni per consentire un confronto sull’idea di città che si propone ai cittadini, un confronto sul programma di sviluppo della città sul quale si intende convincere il 51% degli elettori della città. Per questo continueremo a chiedere fino all’ultimo momento utile che si celebrino anche a Marcianise, finalmente, le elezioni primarie. Lo chiediamo al commissario provinciale Franco Mirabelli, capogruppo del partito democratico in commissione antimafia, lo chiediamo al segretario cittadino Angelo Raucci. Non è la fuga in avanti di un singolo, non è una candidatura autoreferenziale né imposta. E’ un impegno condiviso e voluto dalle forze migliori della Città, condiviso e proposto collegialmente da una coalizione ampia, responsabile e solidale. Con questa coalizione ci candidiamo ad amministrare la Città con umiltà, con umiltà, con umiltà. Siamo la coalizione del Noi ed per questo che ci candidiamo a governare finalmente insieme, insieme alle migliori energie, e a tutti coloro che vorranno condividere la nostra idea di Città. Stasera lanciamo un Patto per la Città. Ci candidiamo a governare una città con grandi problemi, ma con grandi risorse, ma con il concorso di quanti hanno condiviso questo percorso e quanti sono qui stasera a testimoniare la loro vicinanza. Non si può amministrare una città da soli senza l’aiuto dei livelli di governo superiore. Ecco perché abbiamo chiesto la presenza del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, dell’europarlamentare Nicola Caputo e del consigliere regionale Gennaro Oliviero che ringrazio per essere qui stasera.
A loro chiediamo di essere al nostro fianco in questa difficile avventura che sarò il governo della Città consapevoli delle condizioni economiche in cui versano le casse del nostro comune.
Ecco perché, la prossima settimana, presenteremo alla città insieme agli alleati un programma compatibile, delle cose possibili e non un libro dei sogni fatto di progetti irrealizzabili che restino nel chiuso di un pezzo di carta, valido solo per le elezioni. Io, ed è l’unica volta che utilizzerò la prima persona singolare, non ho alcuna intenzione di prendere in giro i cittadini. Insomma nel mio programma il mare non arriverà a Marcianise. Presenteremo il programma dei piccoli passi, un programma delle cose possibili che consenta di ridare alla città una identità, che ridia orgoglio e dignità ai suoi cittadini ma soprattutto dia servizi e vivibilità. La lungimiranza di alcuni amministratori di questa Città ha consentito che le venisse assegnato un ruolo strategico e fondamentale per lo sviluppo della provincia di Caserta. L’Interporto di Marcianise e gli insediamenti commerciali non possono restare episodi isolati di sviluppo. Gli investimenti di qualità che sono arrivati sul nostro territorio hanno consentito una ricaduta occupazionale notevole. Ma ciò non è stato sufficiente per risolvere il problema fondamentali, il dramma dei drammi, il lavoro.
Occorre dunque attrarre nuovi investimenti attraverso una pianificazione del territorio sostenibile e un’azione di marketing e promozione territoriale che esalti le qualità e le eccellenze del nostro territorio. Dobbiamo smetterla di parlare male della nostra Città, di dire che è terra di camorra, di delinquenza. Non è più rinviabile, ad esempio, l’insediamento di un polo fieristico permanente che, data la posizione strategica e baricentrica di Marcianise, potrebbe diventare ben presto il primo del mezzogiorno d’Italia. Non dirò bugie sul tema del lavoro. Sull’argomento non si può scherzare né si possono raccontare frottole ai cittadini. E’ possibile tuttavia stabilire una sorta di “clausola sociale” che impegni le Aziende che insistono ed investono sul territorio di Marcianise ad occupare manodopera locale. Ho perseguito questo obiettivo nel corso della mia lunga esperienza di consigliere comunale, ritenendo che, pur avendo poche possibilità per contrastare il fenomeno della disoccupazione, il Comune di Marcianise possa diventare tuttavia strumento di intermediazione dell’offerta occupazionale in favore dei propri Cittadini, consentendo in modo cogente l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel rispetto dei principi di trasparenza ed imparzialità nella pubblica amministrazione. Dovrebbe essere ancora agli atti del Comune, uno studio elaborato, su mia sollecitazione al Sindaco dell’epoca, da una docente universitaria di diritto di lavoro che ritenne praticabile un percorso amministrativo che facesse del Comune agenzia di somministrazione di lavoro e, quindi, strumento di filtro per le richieste occupazionali che provenivano dal mondo produttivo ed economico che insiste sul nostro territorio. Marcianise deve avere una sua identità. E deve innanzitutto sviluppare e promuovere le infinite risorse umane nel settore della cultura e dello sport. Non appena sarà completo il Teatro Mugnone, Marcianise dovrà diventare Incubatrice di cultura capace di dare alle tantissime associazioni ospitalità e sostegno alle loro iniziative. Marcianise dovrà diventare Città dello Sport capace di dare ospitalità e lustro alle sue eccellenze. Non è più rinviabile la costruzione di un palazzetto dello sport. Ho appreso con sommo piacere da Antonio Tartaglione, già sindaco di questa città, che un progetto in tal senso giace presso gli uffici del comune. Compito urgente dei nostri amici parlamentari sarà quello di reperire le risorse necessarie perché esso sia realizzato. Questi sono solo alcuni degli spunti programmatici ed identitari che proporremo ai Cittadini di Marcianise. E un programma in progress che sarà integrato con la campagna di ascolto che chiameremo “Open Marcianise 2016” e che inizieremo immediatamente la prossima settimana. Permettetemi di chiudere con una considerazione finale.
Devo dissentire sul giudizio negativo, a tratti sferzante ma sicuramente ingiustificato ed indiscriminato, sul ruolo che le classi dirigenti hanno avuto nella storia recente di questa Città.
L’accomunare tutte le stagioni politiche (anche quelle in cui la sinistra ne è stata protagonista) e le classi dirigenti che le interpretavano in un unico e indiscriminato contenitore da eliminare, rappresenta un ingeneroso quanto maldestro tentativo di assolvere il ruolo di quanti non hanno mai avuto la forza ed il coraggio di farsi avanti a discapito di chi ha speso il proprio tempo e le proprie energie in una militanza ideale troppo spesso poco valorizzata. Questo metro di giudizio, spesso dottorale ed autoreferenziale, non mi appartiene perché conduce al populismo ed al qualunquismo tipico dei nostri tempi e dei movimenti estremisti. Difenderò con ogni mezzo la mia storia fatta di militanza e partecipazione, appassionata e disinteressata, e non consentirò ad alcuno di inquinarla. Da domani insieme scriveremo una nuova pagina della storia di questa Città. Da qui Marcianise rinasce”.