La “tattica” della sfiducia al sindaco da parte di un piccolo gruppetto (come è successo a Capodrise alcuni mesi fa ed ora anche a Marcianise), senza che ce ne fosse una forte motivazione e senza accusare un minimo di vergogna quanto meno verso i propri alleati traditi, serve solo a danneggiare le città e a svuotare ulteriormente le casse comuni.
Il gioco di consiglieri e assessori che si muovono come pedine su una scacchiera agli ordini dei loro partiti-padroni, nonostante abbia nauseato il mondo intero, riemerge periodicamente in comunità ancora alla ricerca di un sano equilibrio politico-amministrativo .
Il sindaco De Angelis ha tradito la sua promessa iniziale di tenere lontano dalla “politica” le nomine degli assessori e altri tipi di scelte, ma nonostante la sua chiara “inesperienza” come primo cittadino, forse è stato quello che, col suo “non fare”, ha creato meno danni rispetto ai suoi predecessori; anche perché di buoni amministratori, a partire dalla Democrazia Cristiana in poi, non ne abbiamo avuti, altrimenti non ci saremmo trovati nella condizione pietosa in cui sopravviviamo.
Qualche partito esulta per essersi liberato dell’attuale sindaco e parla di “disastro in cui versa la città di Marcianise”, senza considerare però che il disastro a cui si fa riferimento era già in atto sotto le amministrazioni di persone da loro indicate; se non addirittura vi nasceva. Ed ora, gli stessi personaggetti che hanno contribuito a calare la città in un fetore quotidiano (nel vero senso della parola), sono pronti a riproporsi, magari nascondendosi dietro facce nuove, alla guida della città per risolvere problemi che loro stessi hanno creato.
Oltretutto le “gravi” motivazioni per bloccare De Angelis sono ben chiare nella dichiarazione a caldo del segretario provinciale del Pd, Raffaele Vitale che il giorno dopo la sfiducia, l’unica cosa che ha saputo dire è stata che “Con la fine anticipata dell’amministrazione De Angelis la prossima tornata elettorale assume un’importanza ancora maggiore andando al voto quasi tutti i centri più importanti della provincia”. “Se oggi è stato possibile festeggiare questo traguardo – continua – è anche merito del lavoro del Partito Democratico che non ha mai smesso di denunciare le carenze amministrative di questa giunta. Il lavoro di Marcianise dimostra che il Pd unito può ottenere risultati importanti. Adesso auspico che si inizi a lavorare subito per far in modo che anche a Marcianise si cambi verso”. In pratica qui, quello che sembra interessare è il risultato elettorale. Il sig. Vitale, però, non dice in quale direzione il “verso” del Pd, portò a suo tempo la città di Marcianise; non rammenta la spietata agevolazione a favore di centri commerciali poi falliti senza neanche iniziare l’attività, né lo scippo delle campagne agli agricoltori locali, oppure il commissariamento del comune per infiltrazioni mafiose, poi annullato dal Tar, ma senza che nessuno inoltrasse richiesta di risarcimento danni per una città ormai già ampiamente sputtanata.
Mai abbiamo visto consiglieri o assessori denunciare in modo incisivo presso le istituzioni competenti, i disservizi in città che spesso arrivano a toccare l’illegalità. Le denunce scritte di gravi episodi a danno della cittadinanza sono sempre partite da associazioni o da singoli cittadini. Quanto possono interessare alle famiglie i “tentativi del sindaco (De Angelis) a lavorare sodo, ma solo finalizzati al ritorno dei numeri” se poi su argomenti molto più gravi c’è stata l’inerzia totale da parte di tutta la politica locale? La sfiducia non dovrebbe toccare solo il sindaco, ma tutti i consiglieri e assessori in massa. [Gianni Di Dio]
La moda della sfiducia ai sindaci | di Gianni Di Dio
31 Ott 2015
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