Il colonnello Alfredo Malgeri, che nel 1945 comanda la Legione Lombardia della Guardia di Finanza, nella notte tra il 25 e il 26 aprile guida un reggimento di 407 uomini che occupa la prefettura di Milano. Un’azione concordata con il Comitato di Liberazione nazionale, con cui Malgeri è in contatto da tempo. Nella mattina del 26 è lui stesso ad annunciare la liberazione della città facendo suonare per tre minuti consecutivi le sirene dell’allarme antiaereo. Il figlio del comandante Malgeri, Vincenzo, a sua volta generale della Guardia di Finanza in pensione, ricorda quei giorni: «Mio padre era un militare. Eseguiva gli ordini. Ma in questo caso, pur conoscendo i rischi, decise di schierarsi contro i nazifascisti. Non gli erano mai piaciuti»
Il Corriere della Sera racconta le giornate cruciali della storia della sua Milano e, quindi, dell’Italia. Di seguito un video che ricorda Alfredo Malgeri, il protagonista di quella storia. Il video è stato realizzato dal giornalista casertano Antonio Castaldo, che lavora al Corriere a Milano. L’intervistato è il generale Vincenzo Malgeri, che vive a Milano, ed è sposato con la signora Annamaria, di Marcianise. Racconta il suo papà, l’eroe Alfredo Malgeri: la moglie era anche lei di Marcianise, si chiamava Orsola Grauso. L’asse Milano-Marcianise, è stato già ricordato a settembre scorso in occasione dell’inaugurazione a Marcianise della sezione dell’Anfi, l’associazione dei finanzieri, intitolata proprio ad Alfredo Malgeri per questo suo legame familiare con Marcianise. Lunedì prossimo, Milano onorerà in modo solenne Alfredo Malgeri, suo cittadino illustre: alla presenza delle massime autorità sarà scoperta una lapide a suo ricordo nel cortile d’onore del Palazzo del Governo. Interverranno i massimi esponenti istituzionali. Il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, ha voluto che nell’occasione fosse presente – con i familiari dell’eroe – anche la città di Marcianise. Ci sarà una delegazione della sezione marcianisana dell’Anfi, con labaro e gonfalone ed il capo redattore de Il Mattino di Napoli, Antonello Velardi, anche lui marcianisano Doc.
