Rinviata alla seconda decade di settembre l’approvazione del progetto definitivo di restauro del Teatro Mugnone. La richiesta, formulata dalla maggioranza nel corso dell’assise di giovedì, ha raccolto il consenso di ben ventuno dei ventitre presenti. Hanno opposto veto al provvedimento soltanto i consiglieri Squeglia e Iodice. I motivi della convocazione ad horas e della successiva istanza di aggiornamento, avanzata dalle compagini al governo per approfondire la vicenda, sono stati spiegati durante il vertice di qualche giorno fa sia da Tommaso Acconcia che da Domenico Delle Curti, l’uno presidente della commissione lavori pubblici, l’altro sovrintendente della commissione cultura. Un qui pro quo con il dirigente del terzo settore aveva indotto la maggioranza a capire che l’erogazione di un milione di euro per il piano di riattazione, provenienti dai fondi Fas, era legata alla presentazione entro il 14 agosto del progetto definitivo. Tale comunicazione aveva portato la maggioranza ad attivarsi immediatamente per porre in essere le procedure preliminari al consiglio comunale. In seguito è invece emerso che la corresponsione del finanziamento è legata alla consegna entro il 15 ottobre del progetto esecutivo . Questo slittamento serve alle compagini al governo per individuare possibili nuovi sovvenzionamenti, dopo la perdita dei fondi del Pit orafo, pari a 2.950.000 euro.. “Della cultura- ha spiegato in aula Domenico Delle Curti- questa nuova amministrazione intende fare il proprio cavallo di battaglia. Ma l’assenza di fondi per il restauro del teatro Mugnone ci ha portati ad allungare i tempi in modo da poter avviare una discussione con tutti gli organi interessati, in modo da portare a termine un progetto fattivo e realizzabile”. Dello stesso parere è apparso Tommaso Acconcia: “Il mio gruppo, e la maggioranza di cui fa parte, sono totalmente a favore della cultura, e dunque del restyling del Mugnone. Dai frequenti dibattiti tenutesi è emerso, negli ultimi giorni, che non c’era una reale urgenza di approvare il piano. Per questo, ritenendo necessario un approfondimento della questione, abbiamo pensato di rinviare il capo alla prima data utile, dopo le vacanze estive”
Teatro Mugnone: maggioranza rimanda a settembre
1 Ago 2009
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Un qui pro quo
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Il teatrino della politica genera teatro?
Ho assistito ad una parte del dibattito in Consiglio comunale sul restauro e risanamento del Teatro Mugnone.
Gli interventi apparivano sconclusionati, sensa anima e, perfino, contraddittori.
La premessa ad ogni intervento era diventata scontata:” Siamo per la cultura”. Il preambolo creava una forma di difesa alla probabile meraviglia altrui di vedere lo spartito in mano al barbiere e la lanterna in mano al cieco.
La sensazione di sbigottimento si leggeva sul volto dei frastornati consiglieri Maria Luigia Iodice e Pierino Squeglia.
Chi non conoscesse l’argomento dell’ordine del giorno poteva agevolmente pensare che si stava discutendo dell’opportunità o meno di comprare una cesta di pere.
Il sindaco dalla sedia gestatoria si pasceva della sua flemmatica pazienza, che gli avrebbe con certezza assicurata la conclusione
del “teatrino”.
Sull’orgomento non ho visto passione, coinvolgimento, ma solo una forma di spirito mercantilistico, lo stesso che guida le nostre massaie nelle compere quotidiane.
Proprio chi parlava di cultura non aveva ancora capito che sugli obbiettivi culturali non si fanno calcoli.
Non dobbiamo scomodare la scienza economonica del piccolo-grande Brunetta, per capire che uno spazio culturale nella nostra Città appesentirà sicuramente il bilancio comunale.
La politica deve saper dare risposte ai bisogni della gente, che, forse non tutti sanno, possono essere anche dello spirito.
A questa Città, per la sua storia, per il contesto demografico, sociale ed economico, manca uno spazio come punto di riferimento per aggregarsi, per discutere, per emanciparsi ed uscire dal suo forzato provincialismo. La politica deve raccogliere questo bisogno senza fare troppi conti, perchè, se proprio vuole risparmiare, può anche fare a meno di simili spazi.
Il vecchio teatro, sbagliando o facendo bene, si é acquisito e deve necessariamente essere sfruttato per il bisogno di cui abbiamo parlato.
La sensibilità della politica deve intervenire per rendere fruibile quello spazio e rilanciarlo su un progetto culturale nuovo per la Città.
La parte più difficile in questa operazione non é tanto il recupero dello spazio, ma come utilizzarlo.
Per il Teatro Mugnone, con torre o senza torre scenica, la differenza di impegno economico é poca, il difficile è come farlo funzionare.
Se la politica sarà assente su questo versante, avremo un’ulteriore cattedrale nel deserto.
La pochezza del dibattito, gli sbadigli di alcuni e la flemma del Sindaco, durante la discussione, mi hanno rattristito e sono riuscito a capire meglio il frastornamento del “povero” Pierino.
Sindaco, la flemma é un ottimo alleato nella sua attività di buon
cardiologo, ma é una cattiva consigliera in politica!
La politica é passione, coinvolgimento e, per il poeta,
… dell’amore per gli alrri è figlia:
chi non lo sa, prenda la striglia!
Alberto Marino
una soluzione per un grosso risparmio di spesa . i carri di carnevale per tutto l’anno . teatro itinerante come i carri di Tespi del 1929 .
w carnevale !!! w carnevale e le sentenze di scarcerazione !!! w i bottari !!!!
NON CAPIRE LA GRANDIOSITA’ DEL PROGETTO DEL MUGNONE
E’ GRAVISSIMO.
ANCHE SE QUANDO FECONDO HA UTILIZZATO LA METODOLOGIA D.A.D
(DECIDO, ANNUNCIO, DIFENDO)
SONO STATO MOLTO CRITICO,
ANCHE SE HO DENUNCIATO LA NUOVA ARCHITETTURA CERVELLOTICA
DELL’ANNUNZIATA E DELLA FONTANA “TARAMA”,
DEVO OGGI RICONOSCERE LA GRANDIOSITA’ DEL SUO PROGETTO SUL MUGNONE.
LORENZO IL MAGNIFICO SAREBBE STATO DIMENTICATO SENZA LE SUE GRANDI REALIZZAZIONI, COSI’ PURE GIULIO II, IL PAPA DI MICHELANGELO.
CHI NON CAPISCE QUESTO, DARA’ SOLO CITTA’ A UNA CITTA’ DI BOTTARI E PESCATORI DI RANE.
GRAZIE PER QUESTO – E PER LE ALTRE STUPIDITA’ CHE, COME MAGGIORANA O OPPOSIZIONE, REALIZZERETE. CARISSIMI MIOPI.
Nella legislazione di Foglia volevano demolire il Mugnone e costruire 30 appartamente e un politico di sinistra urlo cosi forte, che le grida si udirono fino a Caserta, molti paragonarono il suo grido a quello di Stentore Eslamando “parea Stentore in volto che con lungo boato e ferrea voce tuonava il grido di cinquanta petti” . Oggi non potendo costruire cercheranno di abbandonare il progetto Mugnone , perche`i nostri votatissimi politici di far crescere culturalmente la nostra comunita` non hanno la alcun interesse.
Non e` certo la mancanza di una struttura ad essere la causa della mancanza di una cultura teatrale o cultura piu` in generale.
Non e` certo per la sua struttura architettonica che il teatro di Capua e` cosi` attivo mentre non lo e` il Teatro Ariston di Marcianise.
Cosi come la mancanza di una struttura non ha impedito al Real Marcianise di andare in C1, mentre la presenza del velodromo non ha creato una cultura del ciclismo a Marcianise.
Sono le associazioni, o meglio le persone che compongono le associazioni, che creano cultura, non certo l’assessore o sindaco di turno. Tra l’altro se un sindaco giovane, di sinistra, architetto ed intellettuale non e` riuscito a fare nulla in 7 anni, cosa voltete possa fare questa giunta che tra l’altro vede questo del Mugnone come una rogna lasciata dall’amministrazione precedente?
Il problema di fondo e` quello delle persone che dovrebbero fare cultura a Marcianise. Mi sapete dire chi sono? Chi secondo voi oggi e` promotore di cultura ed in che modo pensiate che ristrutturando il Mugnone con o senza la torre scenica, questo sia di aiuto alla cultura Marcianisana?
Suvvia signori, siamo abbastanza vecchi per sapere che non e` e non sara` cosi.
Per questo dal mio punto di vista, bene farebbero ad abbatterlo e costruire case comunali per bisognosi, di fronte al convitto, cosi almeno potremmo aiutare della povera gente e fare del bene.
E questo lo dico con la tristezza nel cuore, poiche ci ho passato tutte le domeniche della mia infanzia in quel cinema.
Vorrei correggere il marcianisano:
l’amministrazione di centrosinistra in soli 7 anni ha 1) impedito l’abbattimento di un monumento storico culturale di Marcianise; 2) acquistato il Teatro Mugnone; 3) messo a bando il progetto di restauro; 4) finanziato la prima parte della tranche di restauro per 1.000.000 di euro.
A completamento dell’informazione è importante sapere che nell’ultimo anno e mezzo a sotenere le redini dell’amministrazione sono stati 2 commissari che, evidentemente, non erano interessati al Mugnone ed hanno saltato date importanti per le altre tranche di finanziamento.
P.S. Chi ritiene che il Teatro Mugnone, come la Compagnia dei Carabinieri, la Compagnia della Guardia di Finanza, il Tribunale, l’Ospedale e l’Università siano superflui per questa città è un folle ed andrebbe bandito da Marcianise.
Leggo, a volte con vero divertimento, i commenti di Caffè Procope e non ho mai pensato di scrivere nè tantomeno contraddire le innumerevoli “inesattezze o non conoscenze” così facilmente divulgate. Oggi purtroppo mi trovo a dover chiarire alcune di queste cose che mi vedono coinvolto sia come gestore del Teatro Ariston che come presidente dell’ Associazione teatrale Aris.tea. Il Teatro Ariston, per chi non lo sapesse o ha la memoria corta, è stato a partire dagli anni ’90, con l’ ausilio delle Amministrazioni Zarrillo e Foglia, promotore, per la prima volta nella storia di Marcianise, di stagioni teatrali di livello nazionale (l’ elenco delle compagnie e degli attori è consultabile presso l’ ufficio cultura della città) e che ha visto l’ entusiasta partecipazione non solo della cittadinanza marcianisana ma dell’ intera provincia. Dal 2001/02 ad oggi il “sistema” ha deciso che il teatro non era nelle necessità di questa città. Gli spettacoli teatrali, pur se a ridotto regime, sono stati comunque effettuati. Nel frattempo, a partire dal dicembre 2006, è nata l’ Associazione teatrale Aris.tea. che, tramite il suo laboratorio gratuito a cui partecipano 25 giovani di Marcianise, ha prodotto spettacoli sia per le scuole, di ogni ordine e grado, che serali. Inoltre ogni teatro ha una storia a sè e nn va paragonata ad altre quando non si ha la giusta conoscenza dei fatti. Chiudo ricordando che l’ Ariston è tutt’ ora presente, gli altri non lo so.
Egr. ami` du jaguar, La ringrazio per la volonta di correggermi e ne approfitto per puntualizzare che io ho solo parlato del tatro mugnone e non delle altre cose che Lei ha citato, che invece ritengo assolutamente utili.
Poi, visto che Lei e` cosi informato, si ricorda da quando il mugnone e` chiuso? Secondo Lei per cosi tanti anni come si e` potuto vivere senza questa struttura, che Lei ritiene indispensabile alla vita culturale di marcianise?
Lei e` veramente convinto che il solo restauro del mugnone, fara` rinascere la cultura teatrale o cultura generale di questo paese?
O forse quella volonta di ristrutturazione, cosi come piazza carita ed altro, era forse finalizzata ad altro?
Vede, avere la volonta di capire le cose per quelle che sono richiede uno sforzo notevole e non tutti ne hanno voglia, specie d’estate.
da questa amministrazione aspettatevi solo tanto ma tanto cemento, vedrede realizzare un colplesso residenziale in quel pezzo di terra di fronte al vecchio ospedale, giusto per accontentare un finanziatore della loro campagna elettorale, con un consigliere comunale eletto, alle sue dipendenze. Un general-manager pronto a settembre, mi sa che per Marcianise non cambierà proprio niente , il tutto è minestra riscaldata, vedremo l’arricchimento di pochi individui e niente più. Povera città di Marcianise, i predecessori si sono fatti il cosidetto “mazzo” per aquistare il tempio della cultura e questi perdono tempo e rimandano a settembre!!!! Poveri noi.
Carissimo sig. Emilio Napolitano, io ne ho visti tanti di teatri, e le posso assicurare che il suo e` il piu` fatiscente :quinte inprovvissate, pietre del muro grezzo che si vedono dalla platea,niente aria condizionata (una volta venni ad assistere allo spettacolo di Biagio Izzo fu` atroce, sembrava di stare in un forno) mi permetta di consigliarla di renderlo piu` presentabile, perche`le persone di Marcianise seguono il teatro ,ma si spostano, tra Napoli, Capua e Caserta in teatri molto, molto piu` accoglienti.P.S. consiglio amichevole.