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Caos al consiglio comunale, passa il riequilibro di bilancio ma il segretario comunale accusa tecnici e politici. Pero (Pd): “Sindaco come comandante Schettino”

aula_consiglio_comunale_minoranzaAtmosfera surreale, ieri pomeriggio al Consiglio Comunale di Marcianise, dove erano in discussione alcuni capi all’ordine del giorno tra cui un “Provvedimento di riequilibrio ed assestamento generale del Bilancio di Previsione 2014/2016”. In sostanza l’amministrazione comunale, venuta a conoscenza di una mole di debiti derivanti da sentenze giudiziarie, è stata costretta a ritornare in aula per “assorbire” queste somme. Dopo le interrogazioni ed interpellanze si è passati alla discussione del capo illustrato dall’assessore con delega alle finanze Enrico Accinni. La giunta De Angelis, in particolare, ha elaborato una proposta di sospensione esecutiva della sentenza 1221/2014 (la famosa sentenza Leonetti che condanna in solido il Comune di Marcianise, l’Interporto Sud Europa e la Regione Campania a pagare oltre 7 milioni di euro più l’onorario dell’avocato Silvano Tozzi per un totale di circa 8,5 milioni di euro) impegnandosi a pagare in due “rate” le proprie competenze (il 33% del debito) nei bilanci del 2015 e 2016. Stesso discorso è stato effettuato nei confronti dell’avvocato amministrativista Antonio Lamberti per una parcella non pagata che supererebbe un milione di euro.
Subito dopo l’illustrazione della delibera il consigliere Paride Amoroso ha chiesto la parola per illustrare un ordine del giorno aggiuntivo che impegnasse la giunta a predisporre il bilancio preventivo anticipatamente rispetto ai termini di legge al fine di evitare l’utilizzo prolungato dei cosiddetti “dodicesimi” e di fatto immobilizzare l’amministrazione della città. Sulla proposta c’è stato il voto unanime dell’intero consiglio comunale. Ciro Foglia (Cambiamo Marcianise) ha chiesto alcuni chiarimenti tecnici preliminari alla discussione del capo. In sostanza ha fatto rilevare come l’intera procedura adottata dall’amministrazione comunale, in merito alla vicenda, sia stata “anomala” e che tutta la situazione creatasi generi molti dubbi rispetto alla correttezza degli atti di bilancio finora approvati soprattuto perché che il debito Leonetti era conosciuto dalla giunta già nel marzo di quest’anno. Altri chiarimenti sono stati richiesti dal consigliere del Partito Democratico Pasquale Pero che ha posto quesiti di natura tecnica sulla sospensione esecutiva della sentenza Leonetti. A questo punto ha preso la parola il segretario comunale Giovanni Schiano di Colella Lavina che, in un lungo intervento, ha provato a raccontare lo sviluppo dell’intera vicenda di fatto accusando buona parte degli uffici comunali di aver posto in essere una procedura “grossolana” sulla vicenda dei debiti fuori bilancio. Il segretario ha posto sul banco degli imputati l’ufficio contenzioso ma ha di fatto accusato anche il settore delle finanze e l’apparato politico. Ne è venuta fuori l’immagine di un apparato amministrativo senza punti di riferimento né tecnici e né politici, in cui regna sovrano il caos con conseguenze serissime sulla gestione delle finanze comunali. La lunga “requisitoria” del segretario comunale è stata interrotta dal capogruppo del Pd Filippo Fecondo che ha preso la parola per riportare la discussione sul piano politico. L’ex sindaco ha accusato l’attuale fascia tricolore, Antonio De Angelis, di una gestione fallimentare dell’apparato amministrativo. “Il capo dell’amministrazione comunale – ha accusato – non può lavarsi le mani degli errori commessi dalla burocrazia comunale. Egli è tenuto a vigilare, ma soprattutto è tenuto a prevenire che questi errori così importanti per la vita dell’ente si commettano”. Fecondo ha sottolineato come la mancanza di un dirigente del Primo Settore (Contenzioso) sia stata determinate sugli sviluppi negativi della vicenda. Infine ha disquisito sulla impossibilità tecnica da parte del consiglio comunale di approvare la delibera adottata dalla giunta poiché i termini di legge per effettuare  tale operazione sono già scaduti. “Con questa delibera – ha concluso – l’ente comunale non sta riconoscendo un debito e probabilmente non lo potrà più fare”. Duro l’intervento del consigliere Paride Amoroso che ha, in sostanza, accusato di incompetenza sia il segretario comunale che l’assessore Accinni. Quest’ultimo ha invitato il consigliere a riportare all’interno della maggioranza eventuali critiche al suo operato, mentre Amoroso ha ribattuto ricordando ad Accinni che tra i due quello eletto da i cittadini è lui e non il vicesindaco. Durissimo anche il consigliere Pero (Pd) che ha paragonato l’attuale amministrazione alla nave Concordia ed il sindaco al comandante Schettino: “Ci ha fatto sbattere contro gli scogli e se ne sta lì a guardare la nave che affonda”. Dopo la discussione tutti i consiglieri di minoranza hanno deciso di abbandonare l’aula e non partecipare al voto. Il capo è passato all’unanimità dei presenti con i voti di 14 consiglieri di maggioranza (Amoroso, Ncd, Indipendenti, Sci, Fdi e Forza Italia). Da segnalare l’assenza delle due consigliere comunali Delle Curti e Letizia.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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