La statua lignea del S.S. Crocifisso di Marcianise quest’anno è stata sottoposta ad una serie continua di stress che l’anno anche parzialmente danneggiata. Durante la traslazione della statua, in occasione della Festa del Santissimo Crocifisso, alcuni fedeli devoti, nel compiere il tradizionale rito di toccare la statua del Colombo, hanno provocato una lesione al dito alla mano destra. Una lesione che per il momento è stata riparata alla meno peggio e che con tutta probabilità abbisogna di uno specifico restauro. Domenica scorsa, 12 ottobre, dopo la messa delle ore 19:00 il Crocifisso è stato riposto nella sua Cappella, quella delle “Cinque Piaghe” (la terza della navata di sinistra del Duomo di San Michele Arcangelo) ed anche in quella occasione i devoti hanno voluto toccarla, baciarla e sfiorarla secondo l’usanza nonostante il precedente danneggiamento.
Ora sono in tanti in città, tra laici e religiosi, a chiedersi se una statua con oltre trecento anni di vita, scolpita dallo scultore Giacomo Colombo, debba essere così frequentemente sottoposta a momenti di particolare stress per riti che probabilmente hanno poco di spirituale. Solo quest’anno la statua è stata spostata due volte dalla sua cappella. Troppo per una scultura lignea che andrebbe preservata con maggiore attenzione e che dovrebbe essere sottoposta ad un intervento di manutenzione più costante ed un restauro conservativo specifico per lasciarla intatta alle future generazioni. Stiamo parlando di una statua simbolo per la città di Marcianise. Ad essa la popolazione marcianisana ha attribuito nei secoli una serie abbastanza cospicua di interventi miracolosi. In ripetute occasioni i fedeli hanno pregato ai piedi del Crocifisso per i loro bisogni spirituali ed anche materiali, chiedendo o la pioggia per i campi nel corso dei frequenti periodi di siccità, o la preservazione dai rischi di eventi naturali, come terremoti ed epidemie. La statua fu venerata anche da Papa Giovanni Paolo II durante la visita pastorale in Campania avvenuta nel 1992. A finire sotto i riflettori l’attuale parroco, Don Paolo Dello Stritto, che secondo alcuni fedeli non avrebbe messo in atto le dovute precauzioni affinché la statua fosse opportunamente protetta e preservata.
