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Alli otto alli otto: Corna, Arancia Meccanica, Idv e Porfidia, Fecondo

♦ Quando la superstizione supera ogni ostacolo
Esasperazione e conoscenza caratteriale dei propri concittadini. E’ stata questa la mistura che ha portato il proprietario di un garage che affaccia sulla via Garibaldi, stradina che da Piazza Calcara congiunge l’arteria di via Giulio Foglia, a compiere un gesto che potremmo definire “artistico”. “Se non riesco proprio a farli comportare secondo le regole del vivere civile – avrà pensato l’astuto signore stanco di vedersi ostruito il passaggio di ingresso/uscita della propria autovettura – la metterò sulla superstizione e sulla virilità degli automobilisti indisciplinati”.  Detto, fatto. Armato di pennello e pittura bianca ha scritto sotto una striscia di delimitazione parcheggio: “chi supera ha” e subito dopo in bella evidenza ha disegnato due belle corna di bue. Un modo inequivocabile per disapprovare il comportamento incivile di quanti non rispettavano il passo carrabile presente davanti alla porta del suo garage. Il gesto ha attirato in passato anche l’attenzione del quotidiano “il Mattino”. Pochi giorni fa, resosi conto che il disegno si era sbiadito e constatata l’efficacia dell’idea, l’autore-artista ha impugnato di nuovo il pennello e lo ha ritoccato per bene.

“Arancia Meccanica” nella “Terra di nessuno”
Scene da “Arancia Meccanica” a Marcianise. Una criminalità fatta di furti e rapine a raffica che non si ferma davanti a niente e a nessuno. Una o più bande che agiscono con sempre maggiore efferatezza in qualunque ora del giorno e della notte, a prescindere dalla presenza o meno dei proprietari nelle case. La vicenda dello scorso 19 dicembre in via Tagliamento (nel rione Puzzaniello) è solo l’episodio più cruento ma sintomatico del fatto che Marcianise è diventata “Terra di Nessuno”. In quella circostanza un’intera famiglia è stata prima picchiata con violenza e poi ripulita di soldi e preziosi. Coinvolti nella recrudescenza criminale tutti i quartieri della città soprattutto quelli periferici: zona ex Macello, Puzzaniello, rione dei Santi, Loriano. Ed è proprio nella zona ex Macello che lo scorso 11 Dicembre in via Corridoni un 27enne pregiudicato di Marcianise ha perso la vita nel tentativo, ipotizzato dalla polizia, di compiere un furto in una abitazione. Un tragedia che non ha fermato i criminali che dopo una decina di giorni, sempre nello stesso rione in via Lucca, hanno ripulito un appartamento in assenza dei proprietari introducendosi nella casa scassindando una finestra ferrata con un piede di porco di circa due metri. L’arnese è stato poi abbandonato nell’abitazione nella fretta di scappare al rientro degli ignari proprietari.
La paura è tanta soprattutto da parte delle fasce più deboli come i pensionati e le casalinghe che vivono buona parte della giornata nelle proprie abitazioni soprattutto in queste fredde giornate d’inverno. Debole, o sicuramente fino ad ora non energica ed efficace, appare la risposta delle Forze dell’Ordine. I cittadini, ma anche le forze politiche, chiedono un maggior controllo della città che si sostanzia con una presenza più efficace sia in termini di presidio del territorio che in termini di intelligence investigativa, al fine di assicurare alla legge queste bande criminali.

Italia dei valori e della “scalogna”
A via Santoro, sede dell’Italia dei Valori cittadina, i dipietristi nostrani si stavano sfregando le mani per via dei risultati delle elezioni abruzzesi (dove l’Idv ha raggiunto percentuali a due cifre) quando è arrivata la notizia di indagini giudiziarie nei confronti del deputato e, fino ad ieri, leader provinciale del partito casertano, Americo Porfidia. A carico del deputato, sindaco di Recale, ci sarebbe un’inchiesta del 2004 che la squadra mobile di Caserta nel gennaio 2006 ha trasmesso alla Dia. Le indagini su Porfidia, indagato con altre 16 persone per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico, furono affidate a Raffaele Cantone, il pm antimafia che il clan dei Casalesi voleva far saltare in aria con il tritolo. È a lui che fu inizialmente affidato il fascicolo della Dda di Napoli contrassegnato dal numero 4883/04. Un fascicolo «madre» dal quale il 5 gennaio 2006 scaturì un’informativa della squadra mobile di Caserta in cui compare il nome del politico ex dipietrista. Raffale Cantone oggi non si occupa più di camorra e l’indagine è seguita da altri magistrati della Dda napoletana. Dal canto suo Porfidia, dimessosi dall’Idv ma non da parlamentare, ha dichiarato di non sapere nulla di camorra nè dell’inchiesta che lo vede protagonista e di aver appreso la notizia dai giornali.

Fecondo rompe il silenzio stampa
Nell’attesa che il Tar Campania si pronunci il prossimo 14 gennaio 2008 sul ricorso avverso lo scioglimento del Consiglio Comunale, data in cui è stata fissata l’ennesima udienza pubblica, l’ex Sindaco di Marcianise Filippo Fecondo ha rotto il suo silenzio stampa. Il già primo cittadino ha fatto la sua prima comparsa proprio su questo giornale per rivendicare, con orgoglio, il lavoro svolto durante il suo settennato di amministrazione comunale ribadendo gli sforzi compiuti ed i risultati ottenuti. Durante i concitati momenti di riorganizzazione del Consorzio di Imprese del Polo della Qualità è intervenuto sulla rete televisiva Caserta Mia per spiegare che nessun soldo pubblico, nè comunale, nè regionale, nè statale, è stato speso per la struttura e che questi altro non è che il frutto di un investimento di imprenditoria privata finanziato da imprese e banche. Infine è intervenuto con un’intervista sul magazine mensile “Fresco di Stampa” appena uscito in edicola, dove compie una disamina sulla trasformazione della “mission” economica e produttiva che la città ha abbracciato negli ultimi 15 anni.

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Alfonso Alberico - Marcianise

One Response

  1. franco
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