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Sull’anniversario della morte di Giordano Bruno | Antonio del Santo

17 febbraio 1600 muore bruciato vivo un essere umano, Filippo Bruno al sec. Fra Giordano Bruno dell’ordine domenicano.
Ricordare questa figura del Rinascimento è doveroso perché di sicura “attualità” dacché viviamo in una società fin troppo attenta al rispetto delle varie fedi; qui da noi in Italia di una particolare, cioè quella cristiana “cucinata in salsa romana”, come diceva al tempo lo stesso Bruno. Che la figura di Bruno potesse diventare oggetto di uno di quei ripensamenti critici che la chiesa si è ripromessa per la fine del II Millennio sembra una chimera, stiamo ancora aspettando.
Il suo anticristianesimo non nasceva tout court. Ma da reali convinzioni e dimostrazioni scientifiche. Parlare di Bruno è celebrare la scienza, il sapere, la conoscenza, contro tutte le coercizioni, repressioni, intolleranze che rendono l’essere umano costituito da un corpo e da una testa non da spazio vuoto dove il potere, da qualsiasi parte provenga, inietta i propri dogmi lasciando il povero uomo orbo di qualsiasi attività attinente all’intelletto e alla ragione. L’intelletto senza la ragione non ha senso.
L’intelletto è un dono di per sé, non lo da nessuno, appartiene all’essere umano, ma la ragione, ossia il pensare, non è niente se non ti danno la possibilità di essere razionale su tutto ciò che l’UNIVERSO contiene.
Che cosa ha ucciso lo Scienziato Bruno?
Oltre ad essere bruciato vivo gli misero anche la mordacchia sulla lingua affinché non potesse proferire le sue ultime parole. Oggi ad un condannato a morte si chiede l’ultimo desiderio. A Bruno no, perché?
Il maestro del sospetto doveva tacere!
Si, è vero, ha taciuto sul rogo, ma la sua opera resta una pietra miliare nel campo filosofico-scientifico e questo non può essere taciuto.
Allora che cosa l’ha ucciso?
L’intolleranza.
Bruno forse non ha mai creduto davvero di mutare i destini del mondo e rendere l’umanità più civile, più disposta al dialogo, più aperta verso tutte le idee e conoscenze.
Ma certamente ebbe tutta la consapevolezza di agire affinché i Tempi mutassero verso una effettiva epoca di TOLLERANZA.

Antonio del Santo

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Alfonso Alberico - Marcianise

41 Comments

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