La gente non sa più ascoltare. Oggi si scrive, si scrive soltanto. Molto. A volte male. Si scrive sui giornali per riferire un’informazione alla gente. Si scrive sui libri per diffondere cultura ma non sempre sono degni di essere chiamati tali. Oggi scrivono tutti e sto scrivendo anch’io, male o bene giudicate voi. Pagine e pagine vengono fuori dalla penna di scrittori eccellenti e mediocri, che si confondono , si mischiano. Lo scrittore valente sforna un unico capolavoro. Poi solo opere minori. Quello mediocre, fa tutte opere minori. Ma nessuno ascolta più, questo è il dato. Cosa non si ascolta più? Che cosa preferiamo leggere piuttosto che ascoltare? Una moltitudine di cose, non poche. Pensiamo alla natura. Oggi e come ieri,d’altro canto, girano migliaia di manuali di botanica, romanzi ambientati in giungle o in foreste pluviali, circolano articoli di reporters inviati in paradisi naturali. Ma nessuno dal manualista al romanziere, fino al giornalista avrà forse mai ascoltato il rumore flebile della foglia mossa dal vento, o il crepitio mordace della pioggia che scalfisce il petalo di una rosa, o il tubare di una colomba, o il ruggito d’un grosso felino. Sono invece troppo impegnati a capire come è fatta una foglia, a contrattare la percentuale di guadagno con l’editore o nell’ultimo caso a inviare via mail l’articolo alla redazione. Pensiamo alla poesia. Nella società odierna ci sono più poeti, che bagni pubblici. Pochi riescono davvero a dare un’emozione con la loro lirica. Il resto è soltanto escremento metrico. Tutto perché domina una ridicola logica di corsa all’eccesso di produzione. Vige purtroppo la consuetudine che porta a credere che chi scrive tanto è un genio, chi scrive poco è una letterato povero di idee. Ecco perché allora poeti come Sandro Penna, Dino Campana,Ada Negri, Mario Luzi sono stati sempre eclissati dalla grandezza di altri come D’Annunzio,Carducci, Pascoli i quali contano molte più opere nel loro “curriculum vitae”. Eppure c’è molta più poesia in un unico verso di Penna che nell’intera produzione di Carducci e D’Annunzio messi insieme. Carducci era uno che leggeva tantissimo. Penna passava ore a contemplare la natura. In altri termini l’ascoltava. Nei tempi a noi più vicini accade lo stesso. Scrittori come Saviano sfornano un libro al giorno. Alla stesso modo romanzieri come King e Rowling. E vendono pure parecchio, questo è il bello. Ma la domanda nasce spontanea. Avranno mai trascorso del tempo ad ascoltare la realtà, questa gente che è troppo impegnata a pubblicare,pubblicare e sempre pubblicare? Non credo. L’invito non è quindi quello di scrivere poco, ma di guardarsi più attorno. E gli informatici, signori miei? Assurdi. Questi poi trascorrono poi la loro vita, a registrare codici di programmazione. La loro vita è un codice. L’informatico che riesce a creare sistemi per impianti hi-fi, double-surround e altre fantasticherie, avrà mai trascorso un minuto solo a sentire gli innumerevoli suoni che ci sono nella natura? Perché dobbiamo creare un impianto di alta qualità acustica, quando potremmo vivere benissimo soltanto sentendo semplicemente il cinguettare di un uccello alla finestra, o il fragore di un tuono, o l’onda che cozza sullo scoglio? Non lo voglio l’impianto surround, né voglio più questa smisurata quantità di libri. Voglio ascoltare il mondo che mi circonda, solo questo.
Walter De Rosa
grazie a Caffè Procope per la pubblicazione di questo mio articolo
c’è un mio errore di battitura. Dolby e non double surround
Il fatto é che la sinfonia armonica della natura viene
sopraffatta dall’arroganza spocchiosa del rumore e dal suo esasperato presenzialismo, perciò non siamo capaci di ascoltarla.
Sono d’accordo con l’autore di quest’articolo, ma un poeta
per farsi conoscere deve comunque pubblicare.
Sei un tipo che scrive bene…!Perchè, allora, ti perdi in queste ridondanze? Il sostantivo Sinfonia si compone di syn=insieme e di phonè=suono. Se aggiungi l’aggettivo ‘armonico’ è chiaro che non commetti un errore di ‘lesa sintassi’, ma ti esponi ad un fastidioso quanto antipatico pleonasmo/tautologia poichè finisci per ripetere lo stesso concetto. Te lo dico perchè ti stimo e ti ammiro.
Senza rancore
JdM
L’insieme di suoni che forma la sinfonia, potrebbe anche essere
disarmonico però.
Deve pubblicare soltanto quando è un vero poeta. Grazie a tutti per gli interventi
Vendere, vendere, vendere: soldi, soldi, soldi! E questa mania fa credere perfino a Bruno Vespa di essere uno scrittore!
Ma come fa un vero poeta a sapere di essere tale?
Se non pubblica nessuno lo prenderà in considerazione e se
pubblica dovrà fare i conti col mercato assurdo dell’editoria.
Allora come se ne esce?
E allora non è “sinfonia”, è rumore scomposto. Puoi, però, sempre farmi il nome di una sinfonia “disarmonica!”
JdM
Il pleonasmo mi é servito per dare più forza all’espressione.
Tuttavia grazie per la nota.
il De Rosa, intento a scrivere su caffè procope, non si accorge che parimenti scrive, scrive e ancora scrive. e, prendetelo come un consiglio benevolo, lasciateci in pace il grande e sommo d’Annunzio . eroe e poeta nello stesso tempo( quanti dei sedicenti poeti o scrittori attuali possono fregiarsi di codesto titolo?)
so what?
ecco bravo, ascolta, invece di scrivere.
infatti il mondo scrive sempre e io faccio parte del mondo. D’Annunzio è un grande poeta ma molta della sua poesia è esibizione stilistica. Nel Penna e la Merini c’è tanta ispirazione e profondità che alcuni dei poeti adorati dalle scuole italiana,a mio parere, non hanno raggiunto
Vi dà tanto fastidio leggere qualcosa di interessante? Non capita tutti i giorni. E voi dimostrate con stupidi commenti tutta la vostra piccolezza di uomini!
Walter non lasciarti intimidire da stupidi commenti! Concordo con ciò che dici, c’è troppa produzione per la gioia delle case editrici.
peppe scrive:
ecco bravo, ascolta, invece di scrivere.
Ti rispondo così:
Sei troppo meschino per capire quello che vuole comunicare l’articolo. Stiamo così inguaiati perché ci sono tanti che pensano come te.
ringrazio “atacama” e “ti rispondo cosi” per aver preso le mie difese. Tutte le critiche sono sempre bene accette quando sono meditate e intelligenti anche se negative rispetto al pensiero espresso al mio articolo. Ma la “condicio sine qua non” è sempre l’intelligenza della critica, positiva o negativa che sia. Sto facendo opinionismo, è normale che facendo opinionismo attiro delle critiche e sono sicuro che con i prossimi articoli ne attirerò altre. Questo è il bello, la Polemica. Viva chi fa POLEMICA
Chi vuole scrivere, scriva! Anche lo scritto più inutile ci serve, più della parola,a capire chi abbiamo di fronte.
Prendete “Marcianise s’é destra” ed il suo “tifo” per d’Annunzio e capite chi sta dietro quella viscerale passione e quanto é diverso voi!
Ho detto semplicemente diverso! Per me d’Annunzio è da considerarsi poeta solo per aver scritto il sonetto “I pastori”. Della grande raccolta “Alcyone” salvo solo questi “poveri” versi: il resto, per me, lo potete anche buttare. Ma piace a MSD! Non poteva essere diversamente!
già. poveri ma belli. basta che tutto sia povero, sobrio( in linea con i tempi) cioè tale da poter appiccicare l’etichetta comunista ( anche su prodotti oramai scaduti quali il regime nordcoreano del “caro leader” Kim Jong).
ma, per dimostrare che il Nostro è immenso e la nostra stima per voi, che era( il uolter è troppo piccino per potervi giudicare) e rimane sempre tale( anche se vi preferiamo come politico, piuttosto che critico d’arte, ma siete pur sempre un grande e ai grandi, si sa,accade di sbagliare in grande, lo diceva pure heidegger), un inno alla giovinezza del sommo poeta:
O GIOVINEZZA
O Giovinezza, ahi me, la tua corona
su la mia fronte già quasi è sfiorita.
Premere sento il peso della vita,
che fu si lieve, su la fronte prona.
Ma l’anima nel cor si fa più buona,
come il frutto maturo. Umile e ardita,
sa piegarsi e resistere; ferita,
non geme; assai comprende, assai perdona.
Dileguan le tue ultime aurore,
O Giovinezza; tacciono le rive
poi che il torrente vortice dispare.
Odo altro suono, vedo altro bagliore.
Vedo in occhi fraterni ardere vive
lacrime, odo fraterni petti ansare.
A walter, atacama e ti rispondo cosi
“Su cio di cui non si può parlare, si deve tacere” (W.)
E perchè mai si dovrebbe tacere?
Solo perché provi fastidio suppongo. Basta non leggere e passare oltre allora,invece di esternare disappunto gratuito.