Qualcuno, facendo il verso agli americani del secolo scorso e per renderlo digeribile ai più, lo avrebbe chiamato pragmatismo ma quello che si sta consumando tra gli amministratori di Marcianise lo chiamerei senso della convenienza, quel senso della convenienza che ogni bravo padre di famiglia adotta per scegliere il miglior atteggiamento verso l’esterno, verso il pubblico, per salvaguardare gli interessi del proprio piccolo intimo gruppo. Il problema si pone quando lo fanno padri di famiglia che sono stati delegati – perché candidatisi e non per prescrizione medica – a fare gli interessi di tutti, del pubblico.
Io posso pensare ai miei interessi di bottega, il più delle volte sollecitando la sistemazione dell’impianto di illuminazione pubblica su via Trentola o pregando qualche ufficio di far rimuovere dei rifiuti – faccenduole che ti pigliano un po’ di tempo ma che, perché sei pressante, alla fine ottieni.
Io, nelle vesti di presidente di un’associazione sportiva dilettantistica, posso rincorrere amministratori e dirigenti per ottenere la concessione di un angusto spazio al Velodromo per allenarci e diffondere i sani principi di uno sport di lotta che potrebbe, oltre ad offrire occasioni di svago e di recupero o prevenzione di situazioni sociali compromesse, dare lustro alla città come il diffuso cugino Pugilato.
Questo nostro richiedere ha trovato l’orecchio sensibile dell’ assessore Gerardo Trombetta e del sindaco Tartaglione, allorquando ci ha ricevuto per problemi di orari e custodia, e devo riconoscere, sempre per senso di convenienza, che, almeno nel caso della struttura del Velodromo, i loro intenti concessori ne hanno determinato per la prima volta l’ utilizzo e ne determinano la vitalità.
Il problema, dicevo, si pone quando a difendere o richiedere determinati interessi o privilegi è qualcuno che dell’ente concessorio è amministratore, è parte in causa – si chiama conflitto di interessi ma da un po’ di tempo ce lo hanno fatto quasi dimenticare per decreto.
Del senso della convenienza di quei consiglieri di un’ ex maggioranza che hanno travolto di interpellanze il sindaco Tartaglione prova ne è il fatto che quelle domande non se le sono poste quando erano maggioranza.
E tra queste ne ho notato una che trasuda un doppio conflitto d’interessi: l’ interrogazione del consigliere Raffaele Salzillo sulla concessione del Velodromo, oltre a fare parte del carico che la neo minoranza deve calare sul reo sindaco, ha la caratteristica di essere posta da chi è stato presidente di una associazione pallavolistica che gode da anni della palestra dell’istituto Novelli ed è presidente di una associazione ciclistica che ha in concessione la pista e un’ officina nello stesso Velodromo.
Per senso di convenienza ne approfitto per far un po’ di promozione.
Grazie
http://bjjsubmissionmarcianise.blogspot.com
Stefano Marino
E’ ‘conveniente’ dirti che ho trovato interessante il tuo articolo?? Come non darti ragione: ma purtoppo finché le regole saranno queste ci saranno ‘responsabili’ e ‘scilipoti’, nonché ‘signori della convenienza’! Come sempre, un’onetsa disanima!
sig.stefano marino le vorrei ricordare che il velodromo sin dai tempi antichi è nato per svolgere attività su pista dei SIGNORI CICLISTI e a marcianise da molti anni si svolgono queste attività.Due volte a settimana c’è una scuola di ciclismo degli atleti della campania e molto spesso ci sono delle gare.Concludo che il Velodromo di marcianise è un velodromo di valore nazionale e per questo per ben due volte si sono disputati i Campionati Italiani che ne prendevano parte tutte le regioni d’Italia.Persone di tutta Italia si sono complimentati con il nostro velodromo ora voi lo avete rovinato…………
ho sempre compreso chi ritiene giusto non dialogare con colui che si nasconde dietro ad un nick name – spesso il paragone è stato fatto con il cecchino – tuttavia penso che anche se il signor iodilato nasconda ben altre scopi dietro le sue affermazioni io non perda nulla a comunicargli quello che penso. peraltro rispondergli è un invito a nozze per un grafomane come me e rimane un atto di buona educazione.
condivido che la struttura è stata progettata – esiste una leggenda sulle pendenze errate della pista o fu effettivamente un errore progettuale – per le gare di velocità su pista, non condivido l’idea che di questa non se ne possa fare anche altro uso. al velodromo si è fatta e si fa attività sportiva su bici! tuttavia, a mio parere, non ha sbagliato chi ha consentito di attrezzare il catino centrale con un tappeto per il calcio o di affidare alla nostra associazione l’uso di quella che doveva essere l’officina delle bici, che comunque trova sede in un altro ambiente.
non deve fare nessuno sforzo di immaginazione, signor iodilato, per vedere il velodromo utilizzato per una sola manifestazione all’anno e lasciato all’incuria ed all’inutilizzo durante la restante parte, lo è stato già.
venga a trovarci e verifichi di persona la ritrovata vitalità di una struttura che avrebbe ancora tante altre potenzialità da mettere a servizio dei cittadini. si faccia venire anche lei qualche idea, la proponga può darsi che trovi ascolto e seguito nell’ambito stesso del velodromo.
saluti
Dovremmo essere tutti contenti del fatto che ci sono queste associazioni a cambiare un pó le cose nel nostro paese dando vita a delle belle iniziative. Per la questione del velodromo, mi domando, era meglio che si abbandonasse (visto l’ errore progettuale che c’è stato) o che sia sfruttato come centro polifunzionale dove molte persone possono trascorrere il loro tempo e imparare qualcosa? Basta criticare facciamo qualcosa per rendere più vivibile il nostro paese