“Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare.” Questa frase, impressa all’interno del Centro Nemo di Napoli, racchiude l’essenza della missione di questa straordinaria struttura, nata dalla collaborazione tra ospedali e organizzazioni dedicate al finanziamento della ricerca e dell’assistenza per i pazienti affetti da patologie neuromuscolari. Il Centro Nemo non è solo un presidio sanitario, ma un luogo pensato per rispondere in maniera mirata e multidisciplinare a ogni necessità clinica e assistenziale di chi affronta queste patologie complesse. Nostra madre, Giuseppina, affetta da sclerosi laterale amiotrofica (SLA), è giunta in questo centro in condizioni critiche, quando il decorso della malattia era ormai avanzato e le funzioni vitali gravemente compromesse. In un momento così delicato, l’équipe medica guidata dal Dott. Salvatore Dongiovanni ha saputo offrire non solo cure altamente specializzate, ma anche un supporto umano straordinario. Neurologi, pneumologi, fisioterapisti, infermieri e psicologi hanno lavorato in sinergia, garantendo un approccio olistico e personalizzato, capace di alleviare la sofferenza e rendere la degenza il più possibile sostenibile, sia per lei che per noi familiari. Un ringraziamento speciale va alla psicologa Dott.ssa Simona Tozza, che con grande sensibilità e professionalità ha saputo sostenere noi familiari in questo difficile percorso. Il suo supporto emotivo è stato fondamentale per affrontare con maggiore forza e consapevolezza i momenti più duri, aiutandoci a trovare risorse interiori che pensavamo di non avere. La sua presenza attenta e discreta ha rappresentato un punto di riferimento prezioso, permettendoci di affrontare questa esperienza con maggiore serenità. In un momento così complesso, il calore e la competenza di chi opera in questo centro hanno fatto la differenza. Grazie per averci accompagnato con dedizione, per aver reso il peso della malattia più lieve e per averci dimostrato che, anche quando sembra non esserci più nulla da fare, è sempre possibile donare dignità, conforto e speranza. Con profonda gratitudine, Enza e Francesco“.
