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La forza attrattiva dell’architetto Giovan Battista Comencini, autore del Teatro Mugnone di Marcianise. Nuovo libro di Salvatore Costanzo

Raccontare la produzione architettonica di Giovan Battista Comencini (Udine, 1849 – Napoli, 1924), significa cercare di ricostruire puntuali messe a fuoco e proficui raffronti in ordine ai percorsi stilistici di artisti, protagonisti e comprimari della città di Napoli tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del nuovo secolo. Periodo, quest’ultimo, in cui diversi episodi edilizi si collegano in uno straordinario “continuum” narrativo e compositivo, che riprende e riflette la concezione dell’Art Nouveau (o meglio, la sua declinazione).

Questa breve premessa ci è utile per introdurre il nuovo libro dell’arch. Salvatore Costanzo che approfondisce il passaggio storico-artistico tra eclettismo e stile liberty, chiarendo successivamente le scelte di valutazione del cosiddetto “neocinquecentismo di rappresentanza” nel periodo maturo del Comencini. Il lavoro si rivela unico per interpretare il singolare universo creativo dell’architetto-ingegnere friulano, votato alla ricerca del raro, che poneva al centro del suo operare il problema delle delicate relazioni fra urbanistica, architettura e arti applicate.

La prima parte dello studio si apre con un saggio che delinea le coordinate e lo sfondo storico-culturale degli accadimenti nello scenario post unitario di Roma, dove il giovane artista udinese soggiornò per circa tredici anni. Seguono due vasti capitoli sui significativi eventi partenopei con paragrafi dedicati all’eclettismo stilistico in architettura, ai lavori di risanamento e all’ampliamento di Napoli, città dove il professionista nordico si trasferì nel 1884 (anno dell’epidemia del colera). Di particolare interesse – in ambito privato – la realizzazione della Cappella Stella (1897) nel cimitero di Sorrento, dove l’arte di Giovan Battista raggiunse uno dei suoi momenti più alti e più caratteristici, e segnò la considerevole conoscenza verso la cultura delle arti applicate.      .

Il quarto nucleo tematico del volume ripercorre gli anni della preziosa produzione del Comencini a Marcianise, seguendo due significativi tracciati: il restauro complessivo della chiesa dell’A.G.P. (Ave Gratia Plena) e il progetto per la costruzione del Teatro “Leopoldo Mugnone”, redatto insieme all’ingegnere Guido Milone nel 1919 (foto Collezione privata di Clorinda Marzocchella). Quest’ultimo lavoro, particolarmente caro all’architetto friulano (verosimilmente riconducibile a dei suoi studi sul praticantato romano con Andrea Scala), gli consentì di dare eco alle nuove esigenze primarie dei committenti locali.

Il Teatro gli fu commissionato dal “Notaio Avv. Nicola Gaglione (1977-1944), con i committenti Sigg. Carlo Accinni, Enrico Accinni, Silvestro Perrino e Signora Maria Gaglione nata Letizia”. La costruzione di Marcianise costituisce una delle testimonianze storico-artistiche più rilevanti per approfondire le conoscenze in Terra di Lavoro nel campo degli edifici per lo spettacolo. Sul corpus architettonico del Mugnone, quantunque studiato amorosamente dal prof. Costanzo dal 1999 (anno della sua scoperta degli autori, Comencini e Milone), rimaneva ancora da approfondire la ricerca della raccolta dei grafici progettuali originari (primo e secondo progetto) e di altri preziosi documenti che non avevano avuto ancora una lettura definitiva in quanto fino ad oggi inesplorata.

Quanto alle vicende costruttive del Mugnone, così si esprime l’architetto Costanzo: “Occorre mettere in luce che il progetto dell’impianto complessivo del teatro fu realizzato solo in parte. L’attenta analisi dei documenti comenciniani ci ha permesso di precisare le diverse tappe dei lavori man mano che si procedeva nella scelta e nella destinazione delle opere. Va sottolineato che il Comencini, geniale costruttore di macchine teatrali (si veda il Teatro Augusteo di Napoli), a Marcianise modellò la platea su un impianto ottagonale di forma irregolare, e diresse essenzialmente i suoi interessi e la sua visione di architetto non solo verso una realizzazione inerente gli edifici per lo spettacolo, ma anche verso una stimolante opportunità di approfondimento razionale: certe ardite soluzioni del Mugnone rivelano la sua magistrale capacità di legare in poco spazio le strutture e il suo personale contributo alla visione d’insieme”.

La presentazione del volume è prevista per sabato 25 gennaio, ore 17.30, nell’ex Monte dei Pegni (Palazzo della Cultura) di Marcianise.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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