“Che tipo di relazione sto costruendo?” Questo interrogativo ha guidato il convegno che si è svolto martedì 26 novembre presso l’aula Convegni dell’Istituto “Padre Salvatore Lener” di Marcianise, un momento di riflessione e confronto dedicato agli studenti delle classi quinte. L’evento, organizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Spazio Donna e rappresentanti della sezione di Caserta di Amnesty International, ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare i giovani sul tema delle relazioni sane ed egualitarie. Le dott.sse Ilenia Sanzo, Anna Montesarchio e Angela Spieza, esperte del Centro Antiviolenza, insieme ai rappresentanti di Amnesty International, hanno guidato il dibattito, mettendo in luce come comportamenti apparentemente innocui, come la gelosia, possano in realtà nascondere dinamiche di controllo e dominio, soprattutto nei confronti della donna all’interno della coppia. Un tema delicato, ma fondamentale per riconoscere le radici della violenza psicologica e del manipolamento, che spesso si nascondono dietro atteggiamenti che nella quotidianità sembrano banali.
Il convegno ha suscitato un vivace e partecipato scambio di idee con gli studenti, che hanno mostrato una sincera empatia e un forte interesse per la tematica. Molti hanno riflettuto sull’importanza di vivere relazioni in cui la donna possa essere pienamente libera di esprimere se stessa, senza subire influenze o imposizioni. In chiusura dell’incontro, un suggestivo sottofondo musicale ha accompagnato la lettura di alcune riflessioni scritte dagli studenti, che hanno messo per iscritto i propri pensieri sul tema della libertà e dell’uguaglianza nelle relazioni affettive. Le loro parole, piene di consapevolezza e speranza, sono un segno che una nuova generazione sta crescendo con la consapevolezza dei diritti e del rispetto reciproco nelle relazioni. Tutti gli interventi si sono distinti per la loro carica emozionale e uno in particolare risulta meritevole di condivisione:
Ferite invisibili
Camminano silenziose, ombre tra le ombre,
mani strette, sguardi bassi,
custodendo nel petto il grido che non esce.
Sono loro, le madri, le figlie, le sorelle,
vittime della tempesta che non si vede.
Non sempre con pugni, non sempre con colpi,
ma con parole taglienti come lame,
con lo sguardo che uccide,
con l’indifferenza che brucia.
Il loro cuore è un campo di battaglia,
dove si combattono guerre senza onore.
Le cicatrici che portano
non tingono di rosso la pelle,
ma anneriscono l’anima.
Eppure resistono,
con la forza di chi ama nonostante il dolore,
di chi lotta per spezzare le catene,
di chi vuole risorgere,
una volta ancora,
una volta per sempre.
Il silenzio deve rompersi,
le voci unirsi come un coro,
perché il mondo sappia,
perché il mondo cambi.
Per ogni donna ferita,
che il cielo apra strade di luce,
e che la giustizia sia il vento
che spazza via la polvere dell’odio.
La conclusione del convegno è stata, poi, affidata ad alcune studentesse dell’Istituto che hanno emozionato tutti eseguendo una coreografia curata dalle insegnanti di danza Nancy Moretta ed Ester Madonna della scuola New Golden Ballet. Il convegno del 26 novembre è stato solo l’epilogo di un’intensa giornata di riflessioni che ha coinvolto tutte le classi dell’Istituto il 25 novembre in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In quella giornata, gli studenti, guidati dai docenti, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su tematiche legate alla parità di genere, producendo elaborati che sono stati successivamente letti e presentati durante la manifestazione cittadina per l’inaugurazione della “panchina rossa” in piazza Municipio, simbolo di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
Queste attività fanno parte di un percorso educativo che il nostro Istituto porta avanti da tempo con impegno e passione, nell’intento di sensibilizzare gli studenti su tematiche di grande attualità, come la parità di genere e la lotta contro ogni forma di discriminazione. Grazie alla costante attenzione del Dirigente scolastico, prof. Antonio Amendola, sempre sensibile ai temi di urgenza sociale, e alla collaborazione proattiva di tutti i docenti, il “Padre Salvatore Lener” continua a essere un punto di riferimento per la formazione di una nuova generazione consapevole, impegnata nella costruzione di una società più equa e inclusiva. Il coinvolgimento attivo degli studenti in queste iniziative conferma l’importanza di educare al rispetto, alla libertà e alla dignità umana fin dai primi anni di formazione, poiché solo attraverso la riflessione e l’impegno collettivo si può sperare di porre le basi per un cambiamento reale e duraturo.
