Un team internazionale di ricercatori guidato dall’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) ha scoperto l’esistenza di una connessione tra le esplosioni termonucleari di raggi X che si verificano sulla superficie delle stelle di neutroni in accrescimento e i potenti getti emessi da queste sorgenti. I ricercatori hanno inoltre misurato per la prima volta, in maniera diretta, la velocità di un getto, migliorando la nostra comprensione sul loro meccanismo di lancio. I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista Nature. Melania Del Santo, astrofisica marcianisana che lavora all’INAF IASF Palermo è coautrice, insieme al ricercatore postdoc australiano Thomas D. Russell sempre presso lo stesso istituto, di un importante studio pubblicato ieri sulla prestigiosa rivista scientifica Nature sulle “esplosioni termonucleari che potenziano i getti delle binarie X”. Le stelle di neutroni sono i resti di stelle massicce che hanno concluso la loro evoluzione con un’esplosione di supernova. Caratterizzati dall’avere un’enorme massa compressa in un volume molto piccolo – motivo per cui vengono anche chiamati ‘oggetti compatti’ – questi corpi celesti possono trascorrere tutta la loro esistenza in solitudine, ma possono anche fare coppia, nelle cosiddette binarie a raggi X (X-ray binaries, in inglese). Si tratta di sistemi astrofisici in cui una stella di neutroni (o un buco nero) attrae a sé materia dalla malcapitata stella compagna, utilizzandola a proprio vantaggio per aumentare di massa in un processo noto come accrescimento. Del Santo spiega in questo video in cosa consiste e come è stato ottenuto questo importante risultato. Per approfondire l’argomento clicca qui.
Esplosioni termonucleari, Melania Del Santo, astrofisica marcianisana, è coautrice di un importante studio pubblicato sulla rivista Nature
28 Mar 2024
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