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Lavoratori Orefice e Softlab (ex Jabil Marcianise) consegnano lettera al Ministro Urso

All’attenzione del Senatore Urso Ministro delle imprese e del made in Italy. “Vertenza Orefice Generators la situazione dei 22 lavoratori Orefice ex Jabil di Marcianise (Caserta), attualmente senza lavoro, che nel maggio2020 furono assunti dall’azienda sarda Orefice nell’ambito dei processi di reindustrializzazione e ricollocamento degli ex Jabil, salvo poi essere licenziati un anno dopo per aver rifiutato il trasferimento in Sardegna. Si ricorda che “dal 25 maggio 2020, data di assunzione dei lavoratori da parte del gruppo Orefice che produce gruppi elettrogeni, i dipendenti non hanno, in sostanza, mai lavorato; i lavoratori infatti, sono stati unilateralmente posti prima in ferie e poi in cassa integrazione. Tra promesse non mantenute, impegni presi in sedi istituzionali e dopo aver incassato ingenti somme (80.000 euro a lavoratore) elargite dalla Jabil per incentivare l’uscita e la ricollocazione degli ex dipendenti, la società Orefice ha disposto il trasferimento di tutti i 23 lavoratori da Marcianise in Sardegna, con decorrenza dal 4 ottobre 2021. La società ha abbandonato il capannone affittato a metà 2021 nell’area industriale di Pascarola, nel comune di Caivano(Napoli) a pochi chilometri da Marcianise, dove si era impegnata ad iniziare una produzione; questi lavoratori si sono così ritrovati, da un giorno all’altro, trasferiti in un’altra regione e, non avendo accettato il trasferimento, licenziati”. I lavoratori hanno impugnato i provvedimenti, e il tribunale di Napoli Nord ha prima annullato i trasferimenti e poi, con sentenza dello scorso 11 novembre, ha decretato l’illegittimità del licenziamento disponendo la reintegra dei dipendenti. “Il tribunale ha inoltre evidenziato – come l’operazione nei confronti dei lavoratori sia contornata da aspetti poco chiari; a oggi questi lavoratori stanno vivendo la precarietà e gli effetti del carovita e dovranno affrontare i giorni a seguire anche senza Naspi perché terminata”. Il ministero è intervenuto già due volte sulla problematica Orefice; Nel 2021 la viceministra Alessandra Todde ci rassicurava, dicendoci che visto il fallimento delle reindustrializzazione Jabil, il governo avrebbe monitorato entrando con Invitalia con quota capitale del 45%  nel nuovo progetto che coinvolgeva TME e che i dipendenti Orefice sarebbero stati i primi ad essere assunti, purtroppo non si sa per quale motivo questo progetto non è ancora partito. Successivamente nell’ultimo incontro tenutosi al ministero a fine luglio 2023 il funzionario dott. Castano ci rassicurava dicendoci che si era resa disponibile ad assumerci la Seri tramite il dott Civitillo. Purtroppo ad oggi non abbiamo avuto nessuna notizia in merito a questa assunzione, vi preghiamo di intervenire facendo ricollocare i 22 lavoratori in un progetto serio e definitivo, come era stato già prospettato nel momento del passaggio da Jabil a Orefice con tanto di accordi avallati dal ministero per la reindustrializzazione. Abbiamo mandato tramite le organizzazioni sindacali richiesta di incontro per discussione Orefice, ma ad oggi sono rimaste tutte senza risposte, costringendoti a presenziare tavoli legati a problemi Jabil e Softlab per discutere del nostro problema. Il giorno 9 ottobre 2023 alle ore 15 saremo nuovamente presenti insieme ai colleghi di sventura ricollocati in softlab, auspicando che il nostro problema venga risolto come quello della Whirlpool, i quali trovandosi nelle stesse condizioni di Orefice, con un decreto studiato per i loro parametri, saranno assunti in Seri nella sede di Carinaro CE Con la preghiera di aiutarci a riavere il lavoro e la dignità che ci hanno sottratto con inganno e per scongiurare drammi sociali sul territorio. I lavoratori ringraziano”.

Ricollocazione Lavorativa mai avviata – Crisi industriale territoriale in forte aumento “I lavoratori della Softlab Tech chiedono alla SV di dare voce alla disperata condizione lavorativa che sono costretti,loro malgrado, a vivere. I lavoratori (Padri e Madri di famiglie) hanno la sola “colpa” di aver creduto in pseudo imprenditori (prenditori) , che hanno la sola capacità di fare “magie” a loro favore e a nostro discapito, con il denaro pubblico.Siamo lavoratori provenienti dal ramo industriale Jabil ,multinazionale Americana che opera nella produzione di schede elettroniche. Nel 2018 , con accordi intercorsi tra MIMIT, Regione Campania, Organizzazioni Sindacali , si è avviato il processo di ricollocazione lavorativa presso aziende che aderivano a questa iniziativa presentando progetti SERI che avrebbero dovuto dare e creare occupabilità lavorativa, dando una continuità professionale a Noi lavoratori.Le principali realtà industriali che hanno accettato di aderire a questo progetto  sottoscrivendo accordi privati prima con Jabil a suon di milioni di Euro e  poi con le istituzioni sopra citate ,sono state Orefice( che dopo pochi mesi ha licenziato i circa 30 lavoratori) e Softlab S.p.a. Nella Softlab , che ha preso soldi privati da Jabil (circa 16 milioni di euro) sono stati ricollocati circa 250 lavoratori ,per ognuno dei quali la suddetta, ha ricevuto ulteriori 80 mila euro come “dote” garantendo che avrebbe valorizzato il loro bagaglio professionale attraverso progetti industriali che solo su carta erano validi, ma che si sono sempre rivelati fuffa/truffa. Nel 2020 arriva la Pandemia , una manna dal cielo per questo tipo di imprenditori, infatti da quel momento in poi ha solo pensato a progetti di Cassa integrazione a zero ore , Corsi sovvenzionati dalla Regione Campania che prevedevano corsi per riqualificazione professionale per progetti mai Partiti. Teniamo a mettere a conoscenza la SV che la cassa integrazione pagata con soldi pubblici , sarebbe dovuta essere anticipata mensilmente dall’imprenditore, il quale si è fatto carico di questo onere palesando anche un po’ di Superbia in tal senso, peccato però che dopo pochi mesi ha ritenutoopportuno trattenere i versamenti che INPS gli faceva per noi , facendone altro uso(non si sa quale) lasciandoci senza salario per mesi(questo avveniva nel 2022 da Settembre a Gennaio 23), fino a quando nel gennaio 2023 dopo aver ufficialmente chiesto altri soldi pubblici attraverso INVITALIA ha ottenuto altri 12 milioni di euro con accordo scritto che avrebbe dovuto usare questi soldi per pagare gli stipendi arretrati e far partire i famosi progetti fuffa per creare lavoro e iniziare a Fatturare per risanare la società. Magicamente però dopo pochi mesi (circa 3) di regolarizzazione dei salari siamo ricaduti di nuovo In una situazione che ad oggi è veramente esasperata. Siamo a 3 stipendi arretrati e da questo mese l’azienda ha comunicato che verremo pagati direttamente dall’INPS , ciò significa che con i tempi biblici delle istituzioni ,per cercare di ottenere uno stipendio minimo che ci garantisca di SOPRAVVIVERE , passerà ancora molto tempo. Tempo che non possiamo piu’ aspettare perché con l’inflazione in aumento ed il caro vita che ci attanaglia non possiamo permettere a chi doveva garantire lavoro , di andare via dal territorio portando via con se denaro pubblico e lasciandoci in una condizione disperata. Ringraziandola per l’attenzione , confidiamo che grazie alla SV si possa dare voce a questa condizione in cui versiamo da anni e che vede coinvolti molti soggetti pubblici e privati.  Cordiali Saluti , I rappresentanti dei Lavoratori”.