Dopo il fallimento delle reindustralizzazioni presentate da Jabil e avallate dalle istituzioni, non si riesce ancora a trovare una soluzione che stabilizzi e metta in sicurezza i lavoratori ex Jabil passati con Orefice e Softlab. Circa due anni fa le istituzioni, consapevoli del fallimento del progetto Orefice, inviarono sul territorio la vice Ministra Todde, la quale prometteva l’assorbimento dei lavoratori Orefice nel nuovo progetto Tme / Invitalia, progetto che ad oggi non è ancora partito. Nel tavolo ministeriale tenutosi a fine luglio 2023 il funzionario dott. Castano che sembrava voler risolvere il problema dei lavoratori Orefice giunti a fine Naspi, dichiarava innanzi alla delegazione dei lavoratori e ai segretari provinciali e nazionali del sindacato l’assunzione del personale Orefice nel nuovo progetto Seri tramite il dott Civitillo. Purtroppo ad oggi e con la naspi terminata, per i lavoratori Orefice non si intravede nessuna soluzione. Purtroppo quello che sta emergendo non fa prospettare nulla di buono nemmeno per i lavoratori Softlab, sembra un finale già scritto anche per loro e quello che è successo ai laboratori Orefice sembra servire solo per farli rendere conto in quale situazione andranno a finire appena non saranno più elargite altri sostegni da parte del governo alla società Softlab. I lavoratori, esasperati, chiedono a gran voce che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità per aver avallato tale reindustralizzazione, assumendosi il compito di trovare nell’immediato una soluzione per i lavoratori Orefice rimasti senza reddito ed evitare che lo stesso scenario si configuri per i lavoratori Softalb. Per tanto i lavorativi scenderanno di nuovo in piazza per manifestare il loro dissenso verso l’assenza delle istituzioni, lunedì 2 ottobre corteo che inizierà da via Roma a Caserta.
