Civiltà comparsa tra il XIII secolo ed il XVI nell’altopiano delle Ande(attuale Perù).Molto discussa è la loro origine. Sono state condotte delle comparazioni tra crani di Inca e quelli peruviani. Il problema non è del tutto risolto. Gli studiosi stanno ricorrendo all’analisi del DNA. Il difficile è trovare una mummia sicuramente Inca con cui procedere alla comparazione in quanto quella dei crani Inca e peruviani non regge poichè gli Inca avevano la consuetudine di deformare i crani, quindi le circonvoluzioni cerebrali e la personalità dei sudditi. Siamo in piena modificazione di una etnia. Il mistero sull’origine degli Inca è stato affrontato ultimamente da una studiosa spagnola, Maria del Carmen Martin Rubin, appartenente al Consiglio Superiore delle Investigazioni Scientifiche(CSIC).Ha individuato le tombe di due Inca nel convento di San Domingo del Cuzco, e, precisamente, nella cappella di questo esistente nell’antica capitale degli Inca. La tomba sarebbe dell’ultimo sovrano Inca ,Tupac Amom, a cui fu tagliata la testa e di Pullu, Inca zio del re decapitato. Di queste due tombe, è stato confrontato il loro DNA tra loro e poi con le mummie del Perù. Tali ricerche dovrebbero aiutare a chiarire l’origine di questa popolazione.
Alimentazione
Prodotti principali
Mais.
Serviva anche per preparare la chicha, bevanda fermentata simile alla birra e a cui si ricorreva nelle grandi festività.
Canna da zucchero
Batate.
Arrivate a noi grazie a Cristoforo Colombo. Considerate uno del vegetali più salutari esistenti al mondo. Si può consumare anche cruda(la buccia).Il suo nome botanico è IPOMEA BATATAS, mentre la patata normale è una Solanacea.
Contiene flavonoidi ed antociani, quindi antiossidante. Si tende ad usarla anche come antiaging ed in alcune creme per la pelle. Ha il potere di ridurre colesterolo e glicemia grazie alla presenza in essa di una sostanza denominata CAJAPO presente nella buccia. Questi ultimi effetti sono stati studiati da gruppi giapponesi. Contiene inoltre, molte fibre e vitamine A,B,C,E e sali minerali quali il potassio, magnesio, ferro, calcio. Ha un sapore tra la patata nostrana e la zucca. Altri alimenti: Peperoncino, Pomodori, Arachidi, Quinoa. Pseudo cereale appartenente alla stessa famiglia dgli spinaci e barbabietole, discreta fonte proteica vegetale.I grani di quinoa non contengono glutine e si cucina come il riso. Ancora Amaranto. Contiene proteine vegetali. Si consumano i suoi chicchi di un colore rosso con tonalità particolari. Da qui il colore rosso-amaranto. Attualmente nelle diete vegetariane e vegane è molto utilizzato non contenendo glutine.
Fonte di proteine animali: Rane, Lumache, Vermi vari. Porcellini di india. In sintesi una alimentazione sostanzialmente vegetariana, come le altre civiltà studiate.
Divinità-Fanatismo religioso. Secondo gli Inca in ogni oggetto c’era uno spirito più o meno potente per cui meritava venerazione. Da qui il fanatismo religioso esasperante. Per loro lo spazio comprendeva una regione superiore, di cui facevano parte gli astri ed il cielo; un mondo della superficie, abitato dagli uomini; un mondo inferiore ,sotterraneo. I mondi superiore ed inferiore rappresentavano il futuro ed il passato, mentre quello superficiale si identificava col presente. Da tutto l’Impero Inca era adorato il Viracha. Era considerato non un Creatore, ma un demiurgo responsabile della nascita del Sole, della Luna, delle Stelle, oltre che degli uomini. Tuti, dio del Sole, era il dio tutelare degli Inca al quale erano dedicati tantissimi santuari. Importante era la dea Luna, denominata Mama Quilla, considerata come una sorta di sposa e sorella del Sole. Le stelle, la Terra avevano la loro dea. Comunque oggetto di adorazione erano fontane, cime di montagne, sorgenti d’acqua, alberi, corpi mummificati, ovvero tutte quelle cose in cui intravedevano una forza divina. Piuttosto raramente venivano immolati alle varie divinità esseri umani, soprattutto bambini. Sono state ritrovate mummie di giovani immolati sulle cime di montagne. Molto diffusa era la pratica sciamanica, fatture ecc.
Considerazioni conclusive
Anche in questo popolo possiamo registrare comportamenti molto comuni alle altre civiltà precolombiane, quali violenza, aggressività pensiero magico, superstizione, fanatismo religioso esasperato dipendenti dalla loro alimentazione ipoproteica e dalle disfunzioni del sistema rettiliano. Come conseguenza del coinvolgimento del neocortex va segnalata la loro scarsa comunicabilità. Infatti le classi sociali varie vivevano rigidamente separate tra di loro. Qualche contatto era possibile in alcune importanti festività.
A conclusione di questo studio su sei civiltà precolombiane si conferma la nostra ipotesi di un rapporto stretto tra l’alimentazione e violenza, e non solo.
Bartolomeo Valentino – già Professore di Anatomia II Università di Napoli-Morfopsicologo