La pala di fico d’India è la foglia spinosa del fico d’India, una pianta grassa, molto resistente al freddo, facilmente propagabile, che siamo soliti vedere come barriera in giardini o appezzamenti di terreno, per dissuadere da eventuali invasori. Dei suoi mille usi, i più conosciuti sono i frutti da mangiare freschi o in marmellate, la buccia indorata e fritta è una grande specialità. Ritengo che la pala di fico sia una pianta molto sottovalutata essendo adatta alla permeo coltura come materia organica per i compost, come foraggio per animali. La pala va maneggiata con molta cautela, le spine grandi si eliminano con facilità, sono quelle piccole, le più fastidiose. Quando penetrano nella pelle sono quasi invisibili. La pala al suo interno contiene una grande quantità di acqua sottoforma di mucillagine o gel utile per riparare cute e mucose corporee. Si può applicare direttamente per maschere al viso, capelli, corpo. Ripara rapidamente da scottature. È ricca in beta carotene, ferro, vitamine del gruppo B e C, ha quindi potere antiossidante, potenzia il sistema immunitario, riduce i livelli di glucosio e colesterolo. Essendo ricca di fibre, pectine mucillagini ed emicellulose quando utilizzata come alimento, migliora tutte le funzioni digestive ed è una potente alleata contro l’obesità, la dislipidemia ed il diabete. Pietanze a base di pala di fico sono tipiche delle regioni del Sud Italia: Puglia, Sicilia, Sardegna, dove la pianta, grazie alle elevate temperature, cresce molto rigogliosa. Per preparare un prodotto eccellente dal punto di vista nutrizionale, va prima di tutto lavata con delicatezza, senza creare catastrofici errori abitudinari di pulizia esagerata e criminale ed andrebbe consumata cruda. Una volta eliminata la parte esterna, molto fibrosa, non va più lavata per non rimuovere tutta la mucillagine, grande alleata del tessuto connettivo. Ci aiuterà a ripristinare vari organi riportandoli ad attività fisiologiche: esofago, stomaco, colon. Renderà più elastici non solo cute e mucose ma anche le articolazioni, arricchendole di collagene, di acido ialuronico e di sali minerali, con un meccanismo interno di autoripristino possiamo dire addio ai processi artrosici. Praticamente attiviamo la nostra farmacia interna partendo da una flora batterica intestinale sana che di riflesso agirà direttamente sulle funzioni polmonari e dei vari tessuti stimolando l’immunità. Paracelso diceva “nella natura tutto il mondo è una farmacia”. Aprirci ad una diversa mentalità ci consente di usufruirne. Credo che tutti questi benefici descritti siano sufficienti quantomeno a ridurre i pregiudizi per consentirci di gustare questo importantissimo alimento, a costo zero. Quindi possiamo passare alle preparazioni.
Per bevande gustose possiamo frullare arancia, limone e pala di fico, possiamo aggiungere anche un pò di zenzero (da una radice appena grattugiata), per ridurre il gusto dolciastro della pala. Fatta a pezzetti possiamo mescolarla nello yogurt naturale e/o kefir, a colazione o merenda, aggiungendo cacao amaro e semini misti ed eventualmente fiocchi d’avena e frutta secca con tutte le pellicine (sono la parte più ricca in fibre e sali minerali, non andrebbero mai eliminate). Oppure possiamo preparare una salutare granita con limone, pala di fico e frutti rossi. Possiamo dolcificare dessert o torte riducendo o eliminando lo zucchero ed eventualmente anche le uova. Da tenere presente che la parte gelatinosa dona compattezza alle preparazioni. Una vera goduria per il nostro palato sono le fritturine e cotolette di pala da insaporire con semi di sesamo, zenzero, pepe nero, curcuma. Eccellenza culinaria sono i Nopales, ovvero pezzetti di pala di fico scottati e poi saltati in padella con aglio, zenzero e peperoncino ed infine il risotto, un gourmet coi fiocchi. Si prepara con riso integrale, carote, sedano, olio d’oliva, aceto balsamico, cumino e pepe. Insomma, si adatta a qualsiasi pietanza, va solo provata.
Anna Foglia (medico di medicina generale)
