Coscia Supermercato - Marcianise

Sinergy - Marcianise

“Tracce mediterranee” inaugurata la mostra ad Aversa con le opere di Peppino Restivo

Si è inaugurata venerdì 21 maggio 2021, presso lo “Spazio Vitale” in Piazza Marconi ad Aversa (Caserta), la mostra “Tracce mediterranee” a cura di Luigi Fusco. Il Mediterraneo, che gli antichi definivano mare nostrum, luogo d’incontri e di scambi: commerciali e non solo. Oltre gli uomini e le cose, lungo le sue rotte si sono avvicendate culture e idee, si sono intrecciate lingue parlate e idiomi sconosciuti e, infine, sono venute a commutarsi visioni del reale ed interpretazioni immaginifiche di ciò che si riusciva a comprendere e ciò che, invece, risultava ignoto. Nel corso dei secoli, anche l’arte è diventata merce da barattare, in quanto considerata preziosa da chi per vocazione o per proprio costume ne aveva fatto professione o, ancor di più, ne comprendeva la forza sciamanica ed evocatrice del bello della natura e della sua possibile traduzione visiva. Non basterebbero pagine di libri o di saggi per poter narrare le infinte storie che sono venute a crearsi lungo i percorsi del Mediterraneo e delle sue coste. Città, paesaggi, uomini e idee hanno attraversato i secoli per giungere fino ai giorni nostri. Le grandi capitali mediterranee hanno contribuito all’affermazione di fatti e di vicende legati alla storia dell’arte e, al riguardo, basterebbe pensare al ruolo svolto da importanti capitali come Napoli e Madrid. Sin dall’età moderna, questi due centri hanno dialogato in nome dell’arte sempre in maniera fattiva, scambiandosi opere, artisti e singolari soluzioni creative. Notevole è stata, poi, la ricostruzione filologica delle relazioni culturali che vi sono state tra i loro artisti più rappresentativi: esempi di genio creativo, la cui produzione è servita a definire non poche tracce utili ai maestri moderni per dar, poi, vita ad un proprio linguaggio così come ad un proprio stile compositivo. Sono queste le premesse che sostengono la mostra Tracce Mediterranee allestita presso la galleria aversana “Spazio Vitale”. Cinque artisti italiani e cinque artisti spagnoli si incontrano, per la prima volta, su suolo campano per dialogare, confrontarsi, influenzarsi vicendevolmente e per dar vita ad una vera e propria cerimonia dell’arte. I loro lavori, alternati in esposizione, rappresentano, per ognuno, un modulo compositivo, ma soprattutto un proprio modo di concepire la propria idea d’avanguardia artistica. Norberto Legidos: plastico, altresì materico. Nei suoi lavori si scorge, in maniera epifanica, anche la dimensione grafica, messa in risalto, a sua volta, da una decisa ricorrenza alla matrice monocratica che rende “minimal” le sue composizioni. Agostino Saviano: intense cromie prendono spazio e forma attraverso i suoi dipinti, palesandosi in modo prepotente davanti agli occhi dello spettatore. L’autore si muove tra l’impressionismo e l’informale, elaborando un personale linguaggio figurativo audace e armonico allo stesso tempo. Juanjo Jimanez: d’impatto sono i suoi lavori. La sua poetica creativa è legata all’impego di pochi materiali capaci di far emergere essenziali elementi concettuali. Forma e sostanza sono alla base delle sue opere, frutto di una vitalità informale sorprendentemente armonica nella sua composizione. Alfredo Raiola: i suoi pezzi sono connaturati da una precipua vivacità plastica e espressiva specialmente nella resa modulare. Tra figure astratte e rimandi a soggetti storicizzati, singolari per il loro dato iconografico, si muove la sua ricerca scultorea, rinnovata nel genere così come nella tecnica. Tarsilia Jimanez Penarubia: vaporose sono le sue opere, così come evanescenti sono le forme astratte che si librano nell’aria dello spazio pittorico impiegato. Onirico è il dato grafico, la cui dimensione è indefinita, tanto da lasciare spazio a qualsiasi interpretazione a chi osserva i suoi lavori. Ombretta Gazzola: delicati sono i suoi interventi. Tra geometrismi ragionati, punti sospesi e rimandi concettuali, afferma con eleganza estetica la sua produzione, la cui natura tende ad essere polimaterica e fortemente figurativa, non senza appigli di ascendenza astratta. Ana Ortin: forma e introspezione contraddistinguono il “dittico” in esposizione, la cui valenza psicologica tende ad emergere rispetto a ciò che è raffigurato. Un sordo suono vocale si staglia con forza allineandosi alla greve monocromia impiegata, il tutto reso con grande eleganza di stile. Nicola Guarino: tra strutturalismo e un velato rimando alla miglior tradizione “costruttivista”, si articolano le sue raffigurazioni, ora informali ora tendenzialmente geometriche. Il linguaggio che ne scaturisce va oltre il citazionismo, poiché forme e colori si intrecciano in maniera unica e inedita. Isabel Ortin Maestre: le sue figure femminili sembrano emergere dalle braccia tatuate dei marinai che in passato attraversavano le acque del mediterraneo. Con fare fumettistico e piglio grafico, le sue ragazze esotiche affascinano per il loro dato estetico, gradevole e conturbante allo stesso tempo. Giuseppe Restivo: esplosive sono le cromie che con decisione si sviluppano sui supporti adottati. C’è tanta cultura informale nelle sue opere, ma sempre filtrata dal proprio ductus pittorico, il cui portato materico è determinato in maniera armonica fino ad affermarsi con forza e grande sobrietà.

Non perderti le notizie su Marcianise e dintorni GRATIS. Clicca qui Iscriviti al CANALE Caffè Procope su WhatsApp
Ti è piaciuta la notizia? clicca e segui Caffè Procope su Facebook
Alfonso Alberico - Marcianise