Non va nascosto che il nostro Paese in 76 anni di Stato repubblicano ha messo in campo una grave instabilità governativa con quasi 70 governi ignorando, negli ultimi tempi, reali problemi della nostra comunità. Oggi finalmente l’Europa con estremi ritardi, ha iniziato a realizzare i fini per cui venne ideata ed attuata la sua nascita. Al nostro Paese oggi devastato dalla epidemia di popolo sanitaria ed economica, sono stati assegnati fondi europei quali Recovery Fund nonché i MES per il settore sanitario non presi in considerazione dal governo, in bancarotta dell’oblio verso una comunità globalizzata stravolta da oltre un anno dal covid-19 con lutti e dramma economico con gravi meccanismi occupazionali. Non risulta, purtroppo, ancora finito, al virus covid-19 si sono aggiunti altri veleni con ulteriori e diffusi nuovi contagi provocati dalle varianti inglese, brasiliana, nigeriana, sudafricana che stanno ancor di più minacciando la salute pubblica coinvolgendo anche i giovani.
Eppure con questi scenari tristi per la continua diffusione di contagi resta ancora vigente la regola della vaccinazione volontaria, assolutamente non condivisa, basata sul principio che il nostro Stato è un regime liberale-democratico. Principio, a nostro parere, che cozza con il diritto sovrano dell’intera collettività la quale, sul piano della tutela della salute pubblica va concretamente salvaguardata al cospetto di alcune persone che negano la vaccinazione.
Purtroppo la situazione appena descritta sta determinando una prospettiva ancora più grave sul piano socio-sanitario per cui non si comprende come mai una parte della classe politica che ci governa non ritiene utilizzabile i fondi MES per “motivi ideologici”.
Una presa di posizione assurda, immotivata, assolutamente priva di esame di coscienza umana e politica al cospetto dei centomila morti cui si uniscono le angosce dei familiari ed il non dovuto rispetto verso l’intera Comunità che da un anno e più sta vivendo, per l’assenza di adeguate strutture e del personale sanitario a tagli per esigenze di bilancio. Fa eco la politica scolastica sottoposta alla ghigliottina delle risorse economiche vedi Università, Ricerca, Formazione bloccando riforme finalizzate ad attuare sistemi più adeguati per i giovani educarli al confronto con comunità mondiali in continuo cambiamento nell’apprendimento e con segnali nuovi in un’evoluzione socio-culturale estremamente veloce ove persino cessa la distinzione tra cultura umanistica e scientifica.
Il sistema dell’istruzione è chiamato, quindi, a tutelare docenti discenti e renderli più consapevoli e attivi nel processo di globalizzazione che avanza mettendo in luce l’urgenza nell’adottare strumenti idonei con politiche di investimento vedi Università, Ricerca, Formazione.
In conclusione è venuto meno tutto a seguito dei tagli di risorse per la sanità a scuola ecc. ecc. senza considerare responsabilmente le nuove e pressanti esigenze della nostra Comunità alla quale, con l’avvento tragico della epidemia di popolo, sono giunte, all’attenzione della classe politica.
Vanno recuperati i guasti provocati dai tagli, l’assegnazione dei fondi europei rappresenta l’unica occasione per realizzare Scelte e Riforme, per le generazioni di oggi e quelle future. Necessita, dunque, sempre ricordare che in questo mondo globalizzato, tutto è connesso con l’istruzione il lavoro, sviluppo, formazione, sanità e ricerca.
