Un’altra giovane vittima del Covid-19 tra le fila delle forze dell’ordine. La comunità di Marcianise, insieme a quella di Capodrise e Macerata Campania sono addolorate per la morte del maresciallo Baldo Nero, 49 anni, comandante della stazione di Macerata Campania. “Il Lgt Baldassarre Nero – è scritto sulla pagina facebook dei Carabinieri – era un punto di riferimento per tutta la Stazione di Macerata Campana (CE), che guidava con impegno e dedizione. Il Covid19 lo ha portato via e tutta l’Arma dei Carabinieri oggi piange la perdita di questo collega, che per la sua abnegazione era stato decorato con Medaglia d’Argento al valore dell’Arma nel 2012. A proprio rischio, fermò un uomo armato di pistola che minacciava i passanti. Di lui resterà sempre il ricordo vivido e sentito”.
Nero, marcianisano residente a Capodrise, Cavaliere della Repubblica, fu premiato anche per aver condotto una brillante operazione antidroga nel 2017, che portò all’arresto di decine di spacciatori. Un riconoscimento che gli fu conferito in occasione del 203esimo Anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri presso il Comando provinciale dei carabinieri di Caserta.
Una vita in tutto il casertano tra le stazioni di Grazzanise, dove fece numerose indagini contro il clan dei Casalesi, e poi negli ultimi anni a Macerata Campania, lascia la moglie e la figlia. “È una bruttissima notizia – commenta il sindaco di Macerata Campania Stefano Antonio Cioffi – il maresciallo Nero era con noi da tanti anni, faceva parte della comunità. L’ho sentito prima che fosse portato al Cotugno, quando ancora era ricoverato al reparto Covid del Melorio di Santa Maria Capua Vetere; mi mandò la foto con il casco per respirare, poi la situazione è peggiorata e lo hanno portato in rianimazione al Cotugno. Da quel momento mi sono messaggiato con la figlia, che mi diceva che stava migliorando, poi ha avuto una crisi ed è morto. Questo Covid non vuole andarsene, e ha non solo colpito i carabinieri, ma anche tanti concittadini; sono almeno dieci quelli che stanno in ospedale. E stamattina fuori ad uno studio medico c’erano tante persone in attesa. La gente deve stare attenta, adotterò altre misure” conclude Cioffi. Tanto dispiacere anche al Comando provinciale dell’Arma, a Caserta. “Era un gran lavoratore – dice un collega – e tutti, sia noi compagni di lavoro che i cittadini, lo volevamo bene e stimavamo”.
Così il Parroco di San Simeone di Marcianise don Antonio Piccirillo: “Dal letto di ospedale avevi trovato la forza di inviarmi una foto con il “casco”, non saprei come chiamarlo, ed accennato un sorriso. Era il 25 Marzo, giorno dell’Annunciazione. Mi resi subito conto della gravità della situazione, anche perché, per esperienza personale del covid-19, presagivo l’imprevedibilità dell’evoluzione dell’infezione. Quel giorno, quel cenno di sorriso però prese il sopravvento alle emozioni che, intanto, iniziavo a non gestire. La sera di quello stesso giorno, l’intubazione e il trasferimento dal presidio ospedaliero di Santa Maria Capia Vetere “Melorio” al Cotugno di Napoli. Poi, solo preghiere e la speranza del ritorno in famiglia per riabbracciare Anna, l’amore della tua vita, la piccola Lucia, papà Agostino, mamma Lucia, Giulia…i tuoi affetti più cari. Pensando all’amore e alla dedizione offerta alla famiglia come all’Arma dei Carabinieri, che hanno contraddistinto la tua persona, mi vengono in mente i versetti del Vangelo di Marco. “Il regno di Dio è come il seme che un uomo sparge nella terra. Ogni sera va a dormire e ogni mattina si alza. Intanto il seme germoglia e cresce ed egli non sa affatto come ciò avvenga” (Mt. 4,26-27). Caro Baldo, sei stato il buon seme gettato nella terra per l’edificazione del Regno di Dio e per la causa della Giustizia. Riposa in pace sul cuore di Dio!”