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Rifiuti e corruzione: arrestati funzionari Sma Campania

Sono 19 le misure cautelari emesse nei confronti di funzionari della Sma, società partecipata della Regione Campania, che si occupa di risanamento ambientale e prevenzione incendi boschivi. L’ordinanza emessa dal gip di Napoli è relativa ad un’inchiesta della procura partenopea su presunti episodi di corruzione, riciclaggio e inquinamento ambientale. Sotto i riflettori è finito il procedimento di assegnazione urgente da parte della società, per il servizio di smaltimento dei fanghi. Un’inchiesta che finì agli onori della cronaca tre anni fa, dopo alcune rivelazioni giornalistica di Fanpage. Coinvolto anche l’ex consigliere regionale campano Luciano Passariello, all’epoca dei fatti militante di Fratelli d’Italia. Nell’indagine figurano rappresentanti di forze dell’ordine, della criminalità organizzata, imprenditori e diversi amministratori pubblici della Sma Campania, come Lorenzo Di Domenico, direttore generale “pro tempore” della SMA, accusato di avere accettato la promessa di una tangente del 7% dell’importo pattuito per l’indebito affidamento con procedure d’urgenza dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli Nord, Marcianise, Succivo, e Regi Lagni. Per Di Domenico sono stati disposti i domiciliari. Coinvolti negli episodi corruttivi, a cavallo tra il 2017 e il 2018, anche Luigi Riccardi (coordinatore degli impianti di depurazione della SMA Campania, direttore dell’impianto di depurazione di Napoli Est e all’epoca dei fatti anche dell’impianto di depurazione di Marcianise, in provincia di Caserta), per il quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari, tra i destinatari delle 16 misure cautelari notificate oggi dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza. Gli arresti domiciliari sono stati disposti anche Errico Foglia (direttore dell’impianto di depurazione di Acerra, all’epoca dei fatti gestito dalla Sma); l’ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso Sma), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della Sma e segretario del politico Luciano Passariello. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono, a vario titolo, a vario titolo dei reati di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori. Al centro dell’inchiesta (sostituti procuratori Ivana Fulco e Henry John Woodcock) una serie di episodi corruttivi nella gestione dello smaltimento dei fanghi nei depuratori di Napoli, avvenuti in piena emergenza, a cavallo tra il 2017 e il 2018. Gli inquirenti hanno chiesto per Passariello una misura cautelare in carcere ma il gip Vincenzo Caputo non ha ritenuto provato il suo coinvolgimento nell’indagine. Una quantità di denaro enorme, suddivisa in pacchi, è stata trovata in casa dell’imprenditore Salvatore Abbate, coinvolto nell’inchiesta Sma, e per il quale il gip di Napoli, Caputo, ha risposto la misura cautelare in carcere. Il denaro era talmente tanto che è stato perfino difficile riuscire a contarlo.

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Alfonso Alberico - Marcianise