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Le risorse naturali come rimedi antivirali | di Anna Foglia

Il lungo ed impensabile periodo di lockdown ha impresso nelle nostre menti una sola immagine più di tante altre, quella della morte. Molti di noi, inondati da un sovraccarico d’informazioni, purtroppo, si sono lasciati trascinare da tante distrazioni che li hanno portati fuori strada, peggiorando di fatto la qualità della vita. Quest’articolo nasce dall’esigenza di fare chiarezza sugli innumerevoli antivirali di cui la natura, da sempre, ci fa dono, in modo da riacquisire informazioni ed abitudini molto semplici, in buona parte dimenticate. Un dato innegabile è che i rimedi fitoterapici non creano problemi di resistenza, sono più innocui, biodegradabili quindi ecologici e rinnovabili. Un pensiero molto diffuso è che i microbi (batteri, virus, funghi) sono la causa di morte. Non è così: i batteri rappresentano il fondamento di ogni base di vita. Ricordiamoci, infatti, che il nostro corpo è un  pullulare di germi, grazie ai quali manteniamo il nostro stato di salute. I virus non sono parassiti, anche se si comportano come tali. Quanto più i virus sono simili tra loro, tanto minore sarà la loro capacità di sopravvivenza, perché il nostro sistema immunitario si attiva per eliminarli con facilità ed inoltre, possiamo somministrare farmaci adatti per ucciderli. Quindi, è natura dei virus subire continue mutazioni in modo che, dopo essere rimasti, magari anche per anni, in uno stato di quiescenza (ibernazione) all’interno di una cellula vivente, sono in grado di raggiungere un nuovo organismo aggirando i meccanismi di protezione, finché non trovano la cellula ospite specifica, cioè capace di farsi penetrare. Dopo di che, create le condizioni ottimali, inizia la replicazione. L’organismo umano sano, cioè che non ha già attivato un  profilo infiammatorio, che si manifesta in modo evidente con la comparsa di malattie, specie quelle definite croniche, è in grado di superare, in breve periodo e senza gravi danni la viremia. Ciò avviene grazie alla produzione di macrofagi, che letteralmente fagocitano i virus, inattivandoli e/o uccidendoli. In un organismo “infiammato” o reso tale da importanti eventi conflittuali che riducono notevolmente l’autoimmunità, invece, i virus possono inibire la produzione di macrofagi, aumentare notevolmente in modo letale la produzione di citochine infiammatorie (es. Covid-19), ostacolare il drenaggio di  liquidi (linfa o sangue) e gli scambi aria-sangue negli alveoli polmonari, uccidendo l’organismo ospite. Questo però non è lo scopo dei virus, perché se l’ospite muore, sono costretti a trovarsi un nuovo ospite compliante. Farmaci antivirali, cioè che ostacolano la penetrazione dei virus, esattamente come fanno gli antibiotici (che hanno creato antibiotico-resistenze), creano negli anni un aumento delle resistenze, cioè un aumento della capacità dei virus di sopravvivenza.

La natura ci offre un’infinità di rimedi antivirali, che eventualmente possiamo utilizzare in associazione, per sfruttare la sinergia (si riducono le quantità e si potenziano i benefici).

Sono: zenzero, liquirizia, sambuco, astragalo, scutellaria, ginkgo biloba, mirra, rodiola, olio d’oliva, germogli di bambù, resveratrolo (presente nei pinoli, mirtilli, arachidi, gelso, buccia dell’uva rossa), chiodi di garofano, iperico, ortica, succo di melograni, noci, salvia, melissa, basilico, origano, timo, rosmarino, prezzemolo, peperoni rossi. Ed anche epatorium, appartenete alla famiglia della camomilla, lomatium (famiglia delle carote), isatis (famiglia delle crocifere, cui appartengono anche: cavoli, broccoli, cavoletti di Bruxelles, ravanelli). Stimolano il sistema immunitario e favoriscono un sano microbiota intestinale: yogurt naturale o greco magro, cereali integrali, avena, orzo, aglio, funghi, miele, per citarne solo qualcuno.

Non dimentichiamo l’attività svolta dal selenio, un minerale organico che stabilizza le membrane cellulari e rende cute, annessi cutanei e mucose resistenti alla penetrazione virale. È contenuto in noci, pesci (tonno, merluzzo, sardine, salmone etc), alcune carni (fegato, manzo, agnello, maiale), semi di girasole. Siamo in estate, non dimentichiamo che è utile mangiare la frutta di stagione. Ricordiamoci di non scartare i semi di anguria ed anche quelli di zucca, perché ricchi in zinco, che potenzia anch’esso il sistema immunitario. Insomma, la natura ci dà tutto ciò che ci serve per rimanere in salute.

Il periodo Covid ci ha mostrato che viviamo in uno scenario ecologico profondamente interconnesso e che non siamo noi uomini a dirigerlo. In questo sistema interconnesso le cose cambiano, anche drasticamente. È fondamentale quindi poter contare sulle nostre risorse personali. Ritornare ai rimedi erboristici per guarire le malattie rappresenta la via da seguire per contrastare le “malattie infettive”. Questo perché la visione utopistica di poter eliminare tutti gli organismi patogeni dal pianeta è fallita. Riappropriamoci quindi delle conoscenze sulle piante officinali, vedremo svanire il senso d’impotenza in caso di malattia, spezzando la catena d’incertezza e paura che ha offuscato le nostre menti. Il periodo Covid ci ha mostrato anche che è assurdo continuare a pensare al tema della salute in modo frammentario, ragionando in modo specialistico, a compartimenti stagni, perché è esso stesso che favorisce la malattia.

Anna Foglia – Medico di Medicina Generale Marcianise

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