La “Biblioteca popolare” di Marcianise fu inaugurata il 12 dicembre 1868, insieme all’Asilo infantile e alle scuole Elementari Femminili e Maschili, che sorsero nel Monastero di “San Pasquale”. All’inaugurazione intervennero il prefetto della provincia Giuseppe Colucci, il generale dell’esercito Emilio Pallavicini, il provveditore agli studi Federico Quercia, il presidente della Congrega di Carità canonico Giovan Battista Novelli, il sindaco di Marcianise Nicola Gaglione, la direttrice dell’Asilo Filomena Barbera (ex allieva di Quercia che sposerà poco più di un anno dopo), e il maestro elementare Paolo Tartaglione. “In fronte alla sala d’ingresso” del complesso fu apposta un’iscrizione in latino dettata dal Canonico Cantore Domenico Musone, e per l’occasione, il fratello di questi, Raffaele Musone, scrisse un sonetto di “pochi versi di riconoscenza e di affetto”. Gli interventi furono poi stampati, l’anno dopo, in un opuscolo dal titolo “Per l’inaugurazione dello Asilo Infantile, delle Scuole Elementari Maschili e Femminili e della Biblioteca Popolare in Marcianise”. Probabilmente, per un certo periodo, la biblioteca fu trascurata e dal convento di San Pasquale, passò successivamente nell’attuale casa comunale, in una stanza che si trovava al primo piano “all’angolo tra via Roma e l’allora via Dattili, oggi via Gaetano Lucarelli”, come narra il prof. Gaetano Andrisani in uno dei suoi scritti. Dell’antica biblioteca rimanevano 1100 volumi pubblicati tra il 1600 e il 1800; a questa si aggiunsero, all’inizio degli anni ’20, i libri di proprietà del canonico G. B. Novelli: 570 libri editi tra il 1500 e il 1800. Nacque così la biblioteca popolare circolante presso le scuole elementari, affidata alla signora Eugenia Huber Scialla e poi al professore Vincenzino Raucci. Alla partenza di quest’ultimo per la guerra, tutti i libri furono sistemati e chiusi in una stanza del municipio. Si trattava di ben 4600 volumi, e per la sua grandiosità la biblioteca di Marcianise fu segnalata dal Ministero della Educazione Popolare e dalla Biblioteca Nazionale di Napoli per la cospicua attività di prestiti e di scambi. Ma “un venerdì mattina del 1943, pochi giorni dopo l’occupazione alleata, alcune famiglie depredavano tanto tesoro…per far fuoco in casa”. Alcuni volumi furono salvati e portati nella sala lettura del circolo Vittorio Emanuele. Nel 1957, con un atto costitutivo dell’8 aprile, l’allora giunta municipale capeggiata dal sindaco Luigi Iovine, ricostituì la biblioteca comunale e come direttore temporaneo fu nominato il dott. Antonio Lasco. L’anno seguente, il 27 ottobre, fu nominato direttore il prof. Gaetano Andrisani, al quale l’attuale biblioteca comunale di Marcianise è stata recentemente intitolata. Appena dopo l’atto costitutivo del ’57, fu proprio Andrisani ad individuare il luogo che doveva ospitare la nuova biblioteca; furono scelte delle stanze, occupate dai pali delle luminarie della ditta Salvatore Pentecoste, situate al pianterreno del primo cortile a destra dell’edificio comunale di Piazza Umberto I° (vedi foto), dal quale si accedeva anche alla pretura e all’Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.). Si trattava di un ambiente costituito dalla sequenza di quattro stanze: nella prima era situata la cassettiera con l’indice (la stessa che si conserva ancora oggi nei locali di via Vespucci) e un tavolino di legno; la seconda stanza accoglieva la scrivania del bibliotecario (il primo bibliotecario del dopoguerra fu il sig. Di Dio Antonio, padre di chi scrive) e una serie di scaffalature tutt’intorno. La terza stanza era adibita a sala lettura, con un grosso tavolo di legno centrale e scaffalature metalliche alle pareti, mentre un altro tipo di scaffale, in legno, più rudimentale e intorno al quale ci si poteva girare, ospitava numerosi quotidiani e riviste. L’ultima saletta, la più piccola, era riservata al direttore; era arredata con una scrivania metallica di colore verde (fornita di macchina da scrivere Olivetti, modello Lexikon 80), da cui si dominava l’intera galleria delle stanze: anche qui c’erano scaffali alle pareti e una comoda poltroncina per la scrivania. L’illuminazione naturale delle stanze dei quattro ambienti, avveniva attraverso grossi finestroni alti esposti a nord di cui ogni stanza era fornita, mentre quella artificiale era diffusa da lampade a neon che pendevano dai soffitti. Negli anni ’80 la sede del comune fu chiusa per una totale (e devastante) ristrutturazione dell’edificio che ospitava i diversi uffici pubblici, e da Piazza Umberto I° la biblioteca, già qualche anno prima, fu trasferita in Via Torri (angolo Vico Viciglione), dove vi rimase fino all’inizio del 1992, anno in cui fu definitivamente trasferita nel nuovo edificio in Via Vespucci, attuale sede. Dopo il pensionamento del Sig. Di Dio, divenne responsabile l’instancabile Francesco Delli Paoli (bibliotecario ai sensi della legge n. 4/2013 e attualmente in pensione da pochi mesi), che fu traferito nella biblioteca comunale il 10 aprile 1980: la sua prima nomina di responsabile avvenne l’11 luglio 1988. Nonostante il depredamento del periodo bellico, la biblioteca oggi conserva diversi libri, documenti e pergamene importanti, tra cui la “Platea di Tutti li Beni e Rendite del Sacro Ospedale e Chiesa della SS. Annunciata della Terra di Marcianise A. D. MDCCXXII”, precedentemente conservata presso i locali della Congrega di Carità e poi in quelli del municipio. Ultimamente, il figlio del prof. Andrisani, l’avv. Marco, ha donato alla biblioteca di Marcianise l’intera biblioteca del padre, ricca di numerosi ed interessanti volumi, per i quali si sta procedendo ad una impegnativa catalogazione.
Gianni Di Dio
Didascalia foto: 1985 – Bibioteca di Marcianise.
Un momento dei festeggiamenti per il pensionamento di Antonio Di Dio, primo bibliotecario della riorganizzata biblioteca di Marcianise ad opera di Gaetano Andrisani che ne divenne anche direttore dalla fine degli anni ’50. Al centro: Antonio Di Dio (a sx) e Gaetano Andrisani. Altri collaboratori della biblioteca – in senso orario: Rosamaria Madonna, Anna Rosa Ferraro, Franco Delli Paoli, Margherita Rossano, Angela Lener, Rosanna Vendemia.