Presidiare lo stabilimento di Marcianise, continuare lo sciopero e individuare tutte le iniziative utili per una soluzione positiva della vertenza. E’ la decisione dell’assemblea dei lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise dopo la decisione dell’azienda di non revocare 190 procedure di licenziamento. “E’ inaccettabile che si voglia produrre un ennesimo dramma sociale, per di più in una situazione di emergenza sanitaria ed economica in un territorio particolarmente colpito dalla crisi industriale degli ultimi anni. Saranno impugnati i licenziamenti con il supporto degli uffici legali messi a disposizione dal sindacato”, scrivono Fiom, Fim, Uilm con le Rsu. “Jabil deve revocare i i licenziamenti – prosegue la nota dei sindacati – e utilizzare la cassa integrazione per Covid-19 per proseguire il percorso di reimpiego. Non si può consentire che un’altra multinazionale scarichi sui lavoratori le scelte fallimentari del proprio management o per la volontà di depauperare il tessuto industriale del territorio di Caserta”.
Intanto i 190 lavoratori licenziati dalla Jabil continuano a scioperare e presidiare i cancelli dello stabilimento di Marcianise (Caserta), come fanno ormai quasi da una settimana. E a riflettere su come muoversi. Gli avvocati dei sindacati stanno parlando con i lavoratori licenziati per chiarire termini e modalità dell’impugnazione. È probabile che i primi ricorsi partano nei prossimi giorni; sarà anche un modo per capire come la magistratura tratterà i licenziamenti, essendo vigente la normativa anti-Covid che ne dispone lo stop fino al 17 agosto. Nel frattempo c’è aria di attesa allo stabilimento di Marcianise; si spera per ora nel Governo ma iniziano anche a filtrare i primi malumori per una situazione che sembra di completa stasi.