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I parroci di Marcianise si preparano alla ripresa delle “celebrazioni con il popolo”: ecco le regole da rispettare

Da lunedì 18 maggio 2020, riprenderanno le “celebrazioni con il popolo” nelle chiese di Marcianise. Come recita il Protocollo (sottoscritto dalla Conferenza episcopale italiana, il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro dell’Interno), la ripresa delle celebrazioni liturgiche sarà “graduale”. Il documento disciplina l’accesso ai luoghi di culto in occasione delle cerimonie liturgiche prevedendo, tra l’altro, che l’accesso alla chiesa sia contingentato e regolato da volontari o collaboratori che, oltre a favorire l’accesso e l’uscita, vigilino sul numero massimo di presenze consentite. Dovrà essere in ogni modo evitato ogni assembramento, sia nell’edificio, sia nei luoghi annessi, come per esempio le sagrestie e il sagrato. L’accesso ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche dovrà avvenire indossando mascherine e non è comunque consentito in caso di sintomi influenzali/respiratori. Tutti i luoghi di culto dovranno essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione. Tra le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche, si segnalano le indicazioni di omettere lo scambio del segno della pace e di prevedere che la raccolta delle offerte non avvenga durante le celebrazioni, ma in appositi contenitori. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla distribuzione della Comunione avendo cura, tra l‘altro, di offrire l’ostia senza alcun contatto con le mani dei fedeli. Ove il luogo di culto non sia idoneo alle celebrazioni liturgiche, secondo le indicazioni del protocollo, le celebrazioni potranno avvenire all’aperto.

“Raccomandiamo – è scritto nel documento della Conferenza Episcopale Campana – soprattutto molta prudenza e buon senso, in quanto il rischio dei contagi è ancora presente. Il Protocollo considera l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche: noi vescovi diciamo no ad una “proliferazione” del numero delle celebrazioni, sia per ragioni di natura liturgica, sia per evitare una sorta di “meccanicizzazione”, sia per oggettive difficoltà pratiche (igienizzazione dopo ogni messa e un tempo per l’areazione degli ambienti). Si prenda in considerazione la possibilità di celebrazioni all’aperto, assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria, o anche l’ipotesi di utilizzare un’area interna o esterna alla chiesa che si può collegare via streaming con l’aula liturgica. Si faccia un uso limitato di trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming per non disperdere ulteriormente la partecipazione comunitaria: ci sta a cuore il senso della comunità, reale e non virtuale. In tali celebrazioni si rispettino lo spirito e le norme della liturgia. La celebrazione del sacramento della Confermazione e la celebrazione delle “Prime Comunioni” sono rinviate fino a nuove disposizioni. Per la celebrazione di Battesimo, Penitenza, Matrimonio, Unzione degli Infermi ed Esequie si rimanda alle disposizioni già vigenti. Disponiamo che Processioni e feste patronali, peraltro già non consentite dalle attuali prescrizioni del Governo, siano sospese fino a nuove disposizioni. Rientrano in tale provvedimento anche quelle manifestazioni che prevedano, pur senza il concorso di popolo, il portare la statua del santo per le strade. Il divieto delle feste patronali è motivato anche dalla drammatica crisi sociale seguita all’emergenza sanitaria: non sarebbe tollerabile assistere a feste utilizzando le offerte della gente mentre aumentano i poveri“.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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