Si è parlato della “Fase 2” e della riapertura di molti settori del commercio cittadino durante l’ultima puntata dell’audio diretta “Io resto a casa con Caffè Procope” andata in onda sabato scorso 2 maggio 2020 che ha visto tra gli ospiti anche il socio e chef del ristorante “Cafeina Eat” di Marcianise, Antonio Letizia.
“Si prevede – ha spiegato il giornalista e direttore di Caffè Procope Alessandro Tartaglione nella introduzione al programma – una forte contrazione dei consumi nei settori del vestiario e calzature, automobili e moto, centri estetici, barbieri e parrucchieri, servizi ricreativi e culturali, alberghi, bar e ristoranti. Nei giorni scorsi ho avuto sollecitazioni da parte di esercenti locali, soprattutto di bar e ristoranti, che sono molto spaventati di questa Fase 2. Spaventano le misure di sicurezza previste dalle nuove regole che significano, sostanzialmente, costi, così come spaventano i fitti e le rate dei mutui accumulati, i mancati incassi di questi mesi, le spese fisse e le imposte ancora da pagare, il timore di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti. Molti piccoli esercenti probabilmente non riapriranno ed altri faranno fatica a rimettersi sui binari giusti. Si prevedono incassi dimezzati del 50 o addirittura del 60%. Lo Stato, il Governo Nazionale e le amministrazioni locali dovranno far sentire forte la loro vicinanza a questi piccoli e medi imprenditori. I 600 euro, per chi li ha presi, sono “acqua che non toglie sete”. Sono necessarie misure più forti che dovranno superare velocemente lo scoglio della burocrazia perché l’economia non può attendere le lentezze di un sistema che, ora più che mai, bisogna ammodernare ed efficientare. Dal punto di vista locale i Comuni dovranno ascoltare le esigenze dei commercianti e venire loro incontro anche rinunciando, se è possibile, o dimezzando le imposte locali che gravano su di loro, a partire dalla tariffa sulla spazzatura ma anche quella relativa all’occupazione degli spazi pubblici. Io, per quello che posso, sono disponibile sin da adesso, e l’ho già detto a chi mi ha sollecitato, a dare voce a questi imprenditori”.
Nel suo intervento lo chef Antonio Letizia ha spiegato come, molto probabilmente, alcune attività più piccole non riapriranno. “I mancati incassi di questi mesi di chiusura – ha spiegato Letizia – peseranno tantissimo sulla gestione di bar e ristoranti. Proprio in questo periodo erano concentrate molte cerimonie ed eventi che noi abbiamo, inevitabilmente perso. La stagione ormai è andata. Siamo comunque pronti per ripartire e, si spera, con non troppe restrizioni. Cercheremo di sopperire ai mancati introiti anche con l’attività di asporto o altre idee che vedremo di mettere in pratica. In questo modo faremo in modo da tenere tutto il personale nella nostra squadra. Ci auguriamo che il Governo e le amministrazioni locali vengano incontro alle nostre esigenze. Il Comune, ad esempio, potrebbe abbassare in maniera sostanziale la Tassa sui Rifiuti”.
Sull’argomento ci è pervenuto anche il contributo di Vincenzo Tellone, titolare del Bar Coffee Story: “Ci preoccupa la ripartenza. Ritengo alquanto complicato organizzare un’attività di caffetteria con mascherine, guanti, pedalini, camici usa e getta e cuffiette. Ancora di più garantire una distanza tra i tavoli e tra i clienti che consumano al banco. Senza contare i costi necessari per mettere in sicurezza il locale. Il rispetto di tutte queste restrizioni potrebbe portare al suicidio economico delle attività. Chiediamo, quindi, un sostegno a tutti i possessori di Partita Iva per esempio, almeno in relazione a questo periodo di stop, per venire incontro al pagamento delle utenze, delle imposte e dei fitti”.
Sull’argomento questa redazione è disponibile a raccogliere interventi e proposte degli esercenti locali per alimentare una discussione e organizzare un vero e proprio forum di settore volto a venire incontro alle esigenze degli operatori del commercio locale. Di seguito il podcast dell’ultima puntata di “Io resto a casa con Caffè Procope“:
Ascolta “10 – Verso la “Fase Due”” su Spreaker.