L’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus, con il conseguente stop dell’Italia intera, ha già fatto sentire la prima mazzata economica e sociale. E’ a rischio la tenuta sociale del Paese: ci sono famiglie, già in difficoltà da una crisi endemica, che non riescono a soddisfare il bisogno primario: quello del cibo. Nuclei familiari che non riescono più a fare la spesa. È a loro, prima di tutto, che sono indirizzate le misure «contro l’emergenza alimentare» previste dal nuovo decreto Conte, firmato e annunciato sabato dal premier in una conferenza stampa. La Protezione Civile ha già ripartito i 400 milioni. La cifra spettante al Comune di Marcianise è di 350.433,99 euro (di cui 209.814,70 euro calcolati sulla base dei 39.576 residenti, 140.619,29 sulla base dello scostamento tra il reddito dei residenti e quello nazionale).
Ora il Commissario Straordinario Michele Lastella dovrà attendere l’ordinanza della Protezione Civile per comprendere i criteri di concessione dei buoni spesa. Di certo il buono pasto sarà concesso senza lungaggini burocratiche attraverso il coinvolgimento del terzo settore e dell’Ufficio Comunale delle politiche sociali. La decisione del Governo rimette al centro il ruolo dei Comuni, riconsegnando e valorizzando la loro funzione di primo interlocutore e interfaccia dei cittadini, di primi terminali delle richieste provenienti dal territorio.
L’emergenza sanitaria sta facendo sentire le sue conseguenze nelle famiglie più povere. Il Banco Alimentare stima a livello nazionale un aumento del 20% delle richieste di cibo con punte fino al 40%, come in Campania. “Plaudiamo a questa iniziativa del Ministero che raccoglie una preoccupazione che in queste settimane tutte le organizzazioni Banco Alimentare hanno registrato nel loro lavoro sul territorio, a favore delle 7.500 strutture caritative che assistono le persone nel loro bisogno alimentare – dichiara Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Condividiamo la proposta di istituire un Coordinamento alimentare per l’assistenza agli indigenti al quale possiamo dare un contributo e la nostra collaborazione come già stiamo facendo su tutto il territorio nazionale attraverso il supporto attivato con oltre 200 soggetti del territorio tra Comuni e Protezione Civile.