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Coronavirus: 221 casi nel casertano, in azione i covid-team. A Caserta primo guarito al Sud con Remdesivir

Ha ampiamente superato quota duecento il numero dei contagiati al Coronavirus nel Casertano, con un balzo di venticinque casi rispetto a due giorni fa (15 in più di ieri): sono 221 le persone positive, certificano i dati dell’Asl aggiornati alle 12.30, con 17 decessi e 12 guariti, la metà dei quali grazie all’utilizzo del farmaco per l’artrite, il Tocilizumab. E’ Santa Maria Capua Vetere la città con più casi, ventidue, registrati però quasi tutti in tre nuclei familiari; a CASERTA sono invece 16 i casi emersi, 15 ad Aversa. Con gli ultimi casi di positività al Covid-19 accertati a Cancello, Arnone e Pietravairano (entrambi donne), Riardo e Calvi Risorta, i contagi riguardano ormai più della metà dei Comuni del Casertano, 55 su 104. Entra intanto a pieno regime, con i 20 posti per i ricoveri attivati oggi, il Covid-Hospital di Maddaloni, operativo già da oltre una settimana; fino ad ora erano disponibile 6 posti in terapia intensiva e 15 per la sub-intensiva, posti tutti già occupati. Da oggi ci saranno in totale dunque altri 20 posti per i contagiati meno gravi. L’Asl di CASERTA ha inoltre attivati tre “covid-team” formati da medici ed infermieri che avranno il compiuto di effettuare tamponi a domicilio in tutto il territorio della provincia di CASERTA; gli stessi infermieri Asl, con la Polfer, effettueranno la misurazione della temperatura ai viaggiatori che scendono dai treni.

Non solo i cinque pazienti guariti con il farmaco contro l’artrite reumatoide, il Tocilizumab, ma anche il primo e unico del Sud Italia uscito da una situazione di estrema gravità grazie al Remdesivir, un antivirale attualmente non in commercio usato per infezioni da virus potenti come l’ebola. All’azienda ospedaliera di Caserta si continuano a sperimentare i nuovi farmaci a disposizione per combattere i contagi da Covid-19. Ma se il Tocilizumab, provato con successo al Cotugno di Napoli e già usato in altri ospedali italiani, è ormai una realtà, il Remdesivir ad oggi è stato usato con il contagocce. “Non so se altri ospedali del Sud Italia lo stanno utilizzando – afferma il professore Paolo Maggi, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale di Caserta dove già nei giorni scorsi era stata data la notizia dell’avvio della terapia – ma di certo qui a Caserta abbiamo registrato il primo caso di paziente del Mezzogiorno guarito con questo antivirale”. Il malato, dopo la cura con il Remdesivir, è primo risultato negativo al tampone, quindi è stato estubato. “Siamo riusciti ad ottenere il farmaco – spiega Maggi – poco prima che l’azienda produttrice, una multinazionale americana, chiudesse la finestra temporale riservata all’erogazione gratuita del prodotto”. L’Agenzia Europea del Farmaco ha avviato una seconda fase di sperimentazione ancora più avanzata dell’antivirale, alla luce delle conoscenze acquisite sul coronavirus. “Speriamo che il farmaco possa arrivare in commercio prima possibile, ma intanto continueremo a curare i pazienti con tutto l’armamentario farmacologico che abbiamo a disposizione; buoni risultati li stiamo avendo con solo con il Tocilizumab, ma anche con i farmaci antimalarici e contro l’Hiv”. Domani intanto all’ospedale di Caserta, riconvertito a tutti gli effetti a Covid-Hospital, aprirà un nuovo reparto con numerosi posti letto. La situazione al nosocomio casertano è critica ma sotto controllo; fanno ben sperare anche altri 4-5 pazienti in via di guarigione, per cui si attende l’esito del secondo tampone. “Siamo riusciti ad ottenere il farmaco – spiega Maggi – poco prima che l’azienda produttrice, una multinazionale americana, chiudesse la finestra temporale riservata all’erogazione gratuita del prodotto”. L’Agenzia Europea del Farmaco ha avviato una seconda fase di sperimentazione ancora più avanzata dell’antivirale, alla luce delle conoscenze acquisite sul coronavirus. “Speriamo che il farmaco possa arrivare in commercio prima possibile, ma intanto continueremo a curare i pazienti con tutto l’armamentario farmacologico che abbiamo a disposizione; buoni risultati li stiamo avendo con solo con il Tocilizumab, ma anche con i farmaci antimalarici e contro l’Hiv”. Domani intanto all’ospedale di CASERTA, riconvertito a tutti gli effetti a Covid-Hospital, aprirà un nuovo reparto con numerosi posti letto. La situazione al nosocomio casertano è critica ma sotto controllo; fanno ben sperare anche altri 4-5 pazienti in via di guarigione, per cui si attende l’esito del secondo tampone.

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Alfonso Alberico - Marcianise

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