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Bimbo nato morto e poi sparito nel nulla a Marcianise nel 1989, parla la sorella: “Da due anni attendo la riesumazione del corpo”

A febbraio 2020 faranno 2 anni che la famiglia Savastano ha chiesto la riesumazione del corpo di Mario Salvatore ma non è stata data ancora risposta. La vicenda è quella del bambino nato morto nell’ospedale di Marcianise nel 1989. Ora la sorella gemella Rosanna Savastano rompe il silenzio: “Tutto tace ed io non voglio fermarmi. Nel giro di nemmeno un anno ho perso prima il mio unico fratello e dopo 11 mesi e 24 giorni mio padre e sono ancora più decisa ad andare avanti per far luce su questa storia”.

L’esumazione dei resti del corpo del bimbo doveva servire ad eseguire l’esame del Dna. La salma pare sia stato sepolta in un’area del cimitero comunale di Marcianise. Come si ricorderà tre anni fa l’avvocato Mauro Foglia, su delega della famiglia, presentò esposto presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere a cui seguì una nuova istanza di esumazione in via amministrativa, ai sensi del regolamento comunale di polizia mortuaria, corredata da elementi più specifici venuti fuori nel corso delle indagini di polizia giudiziaria e dalle investigazioni difensive. L’esposto-denuncia alla Procura fu presentato dalla famiglia Savastano quando del caso se ne occupò la nota trasmissione televisiva “Chi l’ha visto” e prese le mosse dagli elementi emersi e documentati durante la trasmissione oltre ad una serie di rilievi emersi durante la ricostruzione della incredibile vicenda e che prima era sfuggito ai non addetti ai lavori. Maddalena Viggiano, madre del piccolo, raccontò che il 6 luglio del 1989 partorì all’ospedale di Marcianise (quando il presidio si trovava in piazza Carità) due gemelli e che dopo il parto sentì il pianto di entrambi anche se nessuno le mostrò il “presunto” gemello morto. Nel registro del cimitero il bambino non risulta morto, al contrario, risulta morta la madre Maddalena. Le stranezze continuano: nel certificato dell’ospedlae è scritta la dicitura a penna “assenza di battito” e la tomba del gemello morto non si trova. Anche se fu comunicato alla madre 5 giorni prima che uno dei due gemelli era “premorto”, non fu operata immediatamente di cesareo ma si attese il parto naturale. Dopo il parto la donna, sedata, sentì che i bimbi erano usciti entrambi e ascoltò il pianto di tutti e due, ma solo la femminuccia le fu messa accanto. Chiese di vedere anche l’altro, ma il medico le consigliò di non vedere il bambino. Nessuno dei familiari vede il corpicino, neanche nella sala mortuaria. All’anagrafe del Comune di Marcianise risulta solo il certificato di nascita del bambino e non quello di morte. Solo in un secondo momento qualcuno ha scritto a penna “nato morto”. Al cimiterno non c’è nemmeno la tomba. Rosanna, la figlia gemella 23enne della signora Maddalena, sposata e di professione parrucchiera, ha cominciato ad indagare sulla presunta morte del fratello gemello: “Ci fu un’inchiesta di traffico di neonati – ha spiegato – e il dubbio mi è sorto”. Al presunto gemello nato morto, è stato dato il nome di Mario.