Manca da troppo tempo una politica all’altezza delle potenzialità che l’Italia può esprimere all’interno dei grandi processi di cambiamento del nostro tempo. Una politica in grado di mettere i cittadini nelle condizioni di dare il meglio di sé nella realizzazione dei propri progetti personali e nel contributo al bene comune. Una recente indagine dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo mostra come proprio l’attenzione al ‘bene comune’ sia il valore più ampiamente riconosciuto dalle nuove generazioni italiane ma che più sentono mancare. In particolare quasi il 95% degli intervistati lo considera importante per il funzionamento di una società che oltre a produrre ricchezza riesca a promuovere il benessere di tutti i cittadini. A ritenere però che nel nostro Paese si faccia molto poco in questa direzione sono ben tre giovani su quattro.
L’impegno verso il bene comune riguarda tutti, ma dovrebbe essere il principale compito dei partiti politici e delle istituzioni. Quando la politica non è all’altezza di tale compito si ottiene non solo un’economia che non cresce, ma ancor prima e ancor più una società in cui domina l’interesse di parte che si alimenta di diffidenza e sfiducia. Non a caso i giovani intervistati vedono come principali carenze nel Paese: una scarsa capacità di riconoscere e premiare l’onestà e il valore dell’impegno personale; un allargamento delle diseguaglianze sociali e generazionali; un restringimento delle opportunità di mobilità sociale assieme ad un indebolimento della solidarietà verso chi rimane più indietro.
L’offerta dei partiti si è finora soprattutto indirizzata con efficacia a catturare il consenso di chi si posiziona agli estremi, in particolare verso destra, o di chi non si colloca. Questi dati ci dicono che è soprattutto al centro che oggi si può sperimentare qualcosa di nuovo che possa aver successo nel convincere e coinvolgere le nuove generazioni. In questo spazio il mondo cattolico può agire da protagonista, se in grado di contribuire ad una nuova proposta aperta di azione per il bene comune, che guardi al futuro e resista a riedizioni più o meno nostalgiche del passato.
Francesco Di Laora (dott. in Scienze Religiose)