Martedì 19 novembre 2019, ore 17.00, presso il Circolo Nazionale sito in Piazza Dante a Caserta, si terrà un convegno dal titolo “L’impegno civile e storiografico di Carmine Cimmino“. L’incontro è stato organizzato da: Piazze del Sapere, Aislo, FTS Casertano, Auser Caserta, Centro Studi “Francesco
Daniele”, Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Istituto Campano per la Storia della Resistenza Sez. di Caserta, Comune di Capodrise.
Il convegno, che si svolge nel 25° anniversario della scomparsa di Carmine Cimmino, prevede i saluti di Gianfranco Foglia (Presidente del Circolo Nazionale di Caserta) e di Angelo Crescente (Sindaco di Capodrise); gli interventi di Olindo Isernia (Centro Studi “Francesco Daniele”) che relazionerà su “Aspetti salienti del percorso storiografico di Carmine Cimmino”; Nicola Terracciano (Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano) che interverrà su “Gli studi di Carmine Cimmino sul Risorgimento”; Felicio Corvese (Centro Studi Daniele / ICSR) che parlerà di “Carmine Cimmino storico del Novecento; Silvio de Majo (Università di Napoli Federico) il cui intervento approfondirà il tema “Il Carmine Cimmino storico dell’economia della provincia di Caserta”; Roberta Oliviero (archivista) che interverrà su “Il fondo archivistico di Carmine Cimmino”. Prevista, inoltre, una testimonianza di Virginia Rosano Cimmino. Coordinerà i lavori Pasquale Iorio (Le Piazze del Sapere).
Carmine Cimmino nacque a Capodrise il 25 maggio del 1934. Studiò tra Caserta e Napoli, accostandosi ai grandi temi politici e sociali del suo tempo, in particolare, al pensiero dei grandi filosofi, letterati, storici e statisti dell’800 e del ‘900. Laureato in Lettere e Filosofia all’Università Federico II di Napoli, fu docente ma soprattutto politico e storico di chiara influenza socialista, fondò diverse riviste del campo ma, soprattutto, si adoperò affinché la storia locale, moderna e contemporanea, uscisse fuori dai limiti del municipalismo e del dilettantismo, per ricollegarla al serio rigore della ricerca universitaria. Numerosissime sono le pubblicazioni da lui curate e che rappresentano un patrimonio culturale di altissimo livello per coloro che vogliono approfondire la storia locale. Al centro della sua ricerca c’era il mondo delle classi sociali umili e subalterne, dei contadini e degli operai della provincia, fedele alla concezione della storiografia come militanza etico-politica. Morì prematuramente, a causa di una malattia, il 17 novembre 1994.
