Sabato scorso, Alex Frezza, una vera e propria istituzione per i barman, ha visitato il locale Mezzo Pieno di Marcianise sito in via Marchesiello. “Ero super emozionato – ha spiegato il titolare di Mezzopieno Giuseppe Iovine – ma alla fine è andato tutto bene. Ora sono ancora più motivato grazie alle sue parole, per noi non è un punto di arrivo ma solo uno sprono a fare sempre meglio. Ringrazio i miei collaboratori Simmaco Tartaglione e Michele Zarigno. Ringrazio, inoltre, Francesco Siciliano per il suo splendido lavoro. Lui è un sarto del design perché è riuscito ad esprimere la mia persona in materiali di arredo. Ma il grazie più grande va a tutti i miei clienti ed amici che supportano ogni giorno il progetto Mezzo Pieno“.
Ecco la recensione di Alex Frezza su Mezzo Pieno: “Questo è un bar ottimista. fatto da persone ottimiste. Nella vita bisogna scegliere se essere parte del problema o parte della soluzione, se si vuole seguire o crearsi da soli la propria strada. In questo paese non si aprivano bar serali da parecchio, non era una cosa che si poteva fare, le regioni erano tante ma fondamentalmente una sola, chi è di queste parti sa di cosa parlo. Erano un paio di anni che volevo venirci. Nei posti più difficili nascono le sfide più grandi. Come cazzo ha fatto questo ad aprire sto bar io non me lo spiego. Quando ho chiesto a questo ragazzo di raccontarmi da dove aveva preso ispirazione per alcuni aspetti del bar mi ha risposto “allora dietro il bancone è Barcellona e davanti il bancone è Berlino”, fratello stiamo a Marcianise, che cazzo significa??? E invece ha perfettamente ragione. Aprire un bar senza mai aver lavorato in un bar. Sembra un assurdità. Ma si può fare. “ero un appassionato”. Ma quel design li del cartello con i cocktail? “quello è un font della Bauhaus, la grafica è mia”. Il cartello si trova oltre il bancone e giustamente è design tedesco. Il lampadario sopra la mia testa anche è design tedesco, “eh questo mi è costato più di tutto quello che ho speso dietro il bancone”. Assaggio una cosa con succo fermentato e pisco. Buono. I ragazzi vivono in un loro mondo ma stanno avanti. Bar come questo richiedono molto tempo per trovare il punto di equilibrio sul territorio. Sacrifici, “ma io abito vicino, vengo a piedi a lavoro”, l’equilibrio è fondamentale, camminare a piedi aiuta. Le mattonelle sono quelle “povere” perche fatte con gli scarti di altre cose e legate con il cemento, le chiamano “sale e pepe”, di quelle che si trovavano nei vecchi tinelli, molto evocative, rivestono tutta la parte “di Berlino”. Si macchiano perché porose, ma basta levigare e tornano nuove. Funzionali. Design perfetto. E la bottigliera perche non ha luci? “Non le ho volute, la bottigliera la possono avere tutti, e all’ inizio avevo poca roba, ho scelto di illuminare solo il bancone, è qui che facciamo il nostro lavoro”. Gli altri ragazzi a lavoro sono entrambi atleti, forza e disciplina, essenziali per fare bene questa professione. I cocktail costano ben oltre la media del territorio circostante, 6-8 euro. Troppo all’ inizio. Ma il bar è pieno. La gente sceglie dal menu dei classici, beve Bees Knees, Porto Flip, El National, White Russian. “per molto tempo non abbiamo fatto cocktail nostri, non me la sentivo di imporre ai clienti i miei drink, ho preferito cambiare il menu ogni due settimane proponendo i cocktail degli ultimi 200 anni, ma adesso dopo un 80 ina di menu (hanno tutti un numero) ho deciso di accostarvi un altro menu con tre nostre proposte.” Finalmente. E quindi adesso come ti va? “bene, adesso funziona tutto, sembrava che avessi rischiato tutto in una pazzia, ma invece no, adesso va tutto bene.” Complimenti. Complimenti davvero. I bar sono la salvezza”.
Alex Frezza rappresenta un’icona del bartending Italiano. Un nome che è riuscito negli anni a far riconoscere Napoli non solo come la città della pizza o del babà, ma anche come la capitale del sud Italia, quando si parla di bere miscelato. Classe 1977, Alex Frezza è co-founder del famoso cocktail bar in stile speakeasy: l’Antiquario Napoli. Nel 2007 ha fondato a Napoli con Francesco Cappuccio, Luigi Pignatelli e Vincenzo Cardone, Bar in Movimento, innovativa società di cocktail catering, in seno alla quale è nata la scuola di formazione Bar in Movimento Academy. Per arricchire la proposta bar del capoluogo campano, ma soprattutto per realizzare il suo sogno, lo scorso anno sorprende tutti con l’apertura del nuovo exotic bar: Platanos, a pochi passi da Piazza Vittoria. E’ sempre citato su libri e riviste del settore ed è anche giudice in molte competizioni e brand amabassador di marchi tipo liquore strega ecc. Se sei un barman oppure un appassionato non puoi non conoscerlo.
