Era l’anno 88 o forse 89, da poco la mia strada era stata asfaltata, con 500 lire si faceva colazione e il negozio alimentari “zi Raffiulina”, al quale potevi accedere anche di domenica dal retro, malgrado qualche prodotto scaduto, era ancora in attività.
Mio padre penso bene di regalarmi la mia prima bicicletta “seria”, una BMX … oh mamma, che contentezza ! bella, sportiva, di colore nero con gli adesivi, i cerchi, il sellino e i paracolpi di spugna gialli, la comprò dal rinomato negozio Zitelli a Recale.
Quante corse e sudate, tanto sano divertimento, nei primi due mesi mandai fuori uso la gomma posteriore, c’era la mania di sgommare, le gare a chi faceva le sgommate più lunghe. Ah … e quante “cazziate”, si perché con gli amici ci allontanavamo senza permesso dei nostri genitori, ricordo di un campetto di motocross organizzato alla meglio da alcuni ragazzi del rione, nelle campagne “arret’ addó Bizzarro”, l’attuale via Cairoli, quando rientravo a casa, sgamato, tutto sudato, mia mamma: “muovete, tras ‘a rint ‘e nun te permettere cchiù !!!”
Crescendo la BMX la regalai a mio cugino più piccolo e lo persa di vista, mi piace immaginare che sta ancora in qualche cantinola, pronta ad aspettare qualche baldo fanciullo che mette da parte xbox e PS4 e scende a prenderla per un giro …
Ciro Raucci