Caravaggio ebbe per Napoli un trasporto viscerale, a suo agio tra contraddizioni vertiginose, trasfuse nell’ombra dei vicoli e nella luce delle chiese. Sabato 27 aprile 2019, alle 18.30, presso il Palazzo delle Arti di Capodrise, Michelangelo Merisi ripalpiterà nel racconto di Francesco de Core e di Sergio Siano e nella voce di Raffaele Patti, con la modernità di uomo enigmatico, irrisolto, prima ancora che di artista rivoluzionario. “Con gli occhi di Caravaggio“, Edizioni Intra Moenia. Con gli autori, Michelangelo Giovinale.
Dagli appunti ritrovati nell’Archivio storico del Banco Di Napoli, Francesco de Core restituisce alla storia l’ultimo tratto dell’esistenza del grande maestro, in una trascrizione libera ma mai arbitraria. Michelangelo Merisi ebbe per Napoli un trasporto viscerale, a suo agio tra contraddizioni vertiginose, trasfuse nell’ombra dei vicoli e dei bordelli e nella luce delle chiese, degli ospedali, dei palazzi. Sapeva esserci, trasformarsi, diventare altro da sé e, alla fine, non esserci, evaporare, sparire.
Al testo si alternano le foto di Sergio Siano, calatosi nelle profondità di una metropoli che, dal Seicento a oggi, pare vivere in un eterno presente, a rubare immagini capaci di evocare nuove e vecchie suggestioni. Al Palazzo delle Arti, Caravaggio palpiterà nelle pagine del libro, nel racconto degli autori e nella voce di Raffaele Patti, con la modernità di uomo enigmatico, irrisolto, prima ancora che di artista rivoluzionario. Perché, sul finire di una vita travagliata, scelse Napoli? Da chi o da cosa fuggiva? E quali opere riuscì a portare a termine lontano dalla “sua” Roma? Lo scopriremo il 27 aprile.