Elicotteri della polizia in azione all’alba a Marcianise, dalle 3.30 circa, che hanno svegliato dal sonno molti cittadini. Si tratta di un blitz eseguito nella notte dalla Polizia di Stato, a Caserta, nei confronti di presunti esponenti del clan di Marcianise (Caserta) Piccolo-Letizia. L’operazione, che ha portato all’arresto anche di una donna, è stata eseguita sulla scorta di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di 30 persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il blitz si è svolto questa notte ed ha impegnato diversi uomini della Polizia di Stato ed elicotteri che hanno sorvolato la zona interessata all’operazione ed aree limitrofe.
Le indagini nei confronti del sodalizio criminale di stampo camorristico denominato clan Piccolo-Letizia e dell’analogo sodalizio denominato clan Perreca, ad esso federato, entrambi operativi sui territori di Caserta, Marcianise, Recale e aree contigue, dagli anni ’90 ad oggi, in aperta e armata contrapposizione con il clan Belforte. Ad ognuno degli indagati viene contestato il reato di associazione per delinquere di tipo camorristico, in quanto realizzavano, in modo illecito, il controllo delle attività economiche, il rilascio di appalti e servizi pubblici, il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, illecito condizionamento del diritto di voto, il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari e finanziarie, affermazione del controllo egemonico sul territorio, anche attraverso la contrapposizione armata con organizzazioni criminose rivali.
L’indagine ha evidenziato la contrapposizione dei clan rivali sul territorio e la lunga scia di sangue che ne è conseguita nel ventennio dal 1990 al 2009 ed il successivo mutamento di strategia dei clan col passaggio dalla fase ‘armata’ a quella silente e virulenta dell’infiltrazione nel settore dell’imprenditoria. Le indagini, incentrate sulle intercettazioni dei colloqui in carcere e sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, hanno offerto un rilevante spaccato delle tensioni interne al clan Piccolo, soprattutto tra la componente “Piccolo” e quella “Letizia”, negli anni successivi al 2005, quando, le numerose operazioni di P.G. e il proliferare di collaboratori di giustizia nelle fila del clan Belforte segnavano il progressivo indebolimento del sodalizio e la progressiva ripresa delle attivita’ del clan dei Quaqquaroni, nell’ambito del quale iniziavano frizioni tra le due fazioni, per contendersi il ruolo di leader.
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